Moda – Valentina Bìssoli, top model veronese, intervista a “7 in Punto” con Alessandra Mercanzin.

Eleganza, femminilità, stile e forte volontà di lanciare messaggi positivi ed importanti alle giovani ragazze, che intendono avvicinarsi nel mondo della moda.

In una nuova puntata del programma condotto da Alessandra Mercanzingiornalista e conduttrice televisiva, super ospite è Valentina Bìssoli. Andata in onda nella giornata di venerdì 8 marzo, su 7 Gold Telepadova, televisione a carattere regionale. È l’emittente di riferimento per il Triveneto tenendo conto del circuito nazionale 7 Gold. Valentina è una top model originaria di Verona, alta 177 cm, capelli castani, con occhi marroni. Testimonial di Yamamay, ha calcato il Red Carpet di Venezia ’78,’79 con suo fratello Federico e ’80. Ha inoltre partecipato ai Grammy Awards di Los Angeles, calcato le passerelle più prestigiose lasciando ogni volta il segno e, ancora oggi, è sul pezzo. Così si racconta la supermodella veronese, Valentina Bìssoli, a 7 in Punto: Valentina è una delle bandiere della moda nell’Italia, da ambasciatrice del Veneto e nel mondo, passando dai Grammy Awards a Los Angeles, alle passerelle, alle copertine anche di alcune riviste internazionali, alla Mostra del Cinema di Venezia, insomma una vita avventurosa sempre in passerella? «Da dove ho iniziato e, ad oggi, dove sono arrivata, ne è passato di tempo. Avevo diciassette anni e, come tantissime altre modelle, sono stata scelta per la casa di intimo Triumph come modella per una notte. Veramente giovanissima frequentavo ancora le scuole superiori e poi da lì, mi sono proprio affezionata al mondo della moda. Da lavoro ha seguito lavoro, arrivando ad un’agenzia importante di Milano e da quel momento è iniziata un pò tutta la mia carriera come modella».

È stata anche una scelta che hai perseguito con determinazione? Ovvero non è stato dunque l’incontro di un momento, ma una strada che hai perseguito?  «Si, posso dire che all’inizio non è stato semplicissimo in quanto ero una taglia 42 in un mondo della moda, che voleva solo bellezze skinny. Ho dovuto un pò combattere contro gli stereotipi del mondo della moda, ma ci sono riuscita. Ho cercato di valorizzare sempre la mia unicità, un messaggio che cerco di portare anche alle ragazze giovani e devo dire, che poi ho avuto ragione, perché alla fine se si è unici, trasformando anche quei piccoli difetti, tramutandoli in punti di forza, puoi fare la differenza».

La storia di Valentina Bìssoli è molto bella, perché ci insegna e insegni attraverso il tuo blog “Vita da modella” e anche attraverso le interviste che rilasci, essendo sempre la prima nel considerare la personalità, la persona, nel valorizzare la Donna in questo caso, qualsiasi siano le sue forme ed anche il canone estetico, che venga chiesto. Prima di tutto un pò di dignità personale… «Esatto! E soprattutto non permettere mai a nessuno di ostacolarti o di giudicare il tuo corpo in maniera negativa. Perché ogni Donna è bella essendo diversa dall’altra, ogni Donna ha dei punti di forza e quindi proprio a noi, sta nel cercare di valorizzare al meglio». Anche tu hai dovuto combattere contro degli stereotipi. Valentina fin da piccolina, in realtà volevi fare la danzatrice, ballerina. E da lì, già l’impatto con quanto ne segue del mondo della Scala di Milano e le scuole di danza, il tutto è stato molto duro? «Si. Ero diventata con forme prorompenti oltre ad essere molto alta e la mia carriera si era ad un certo punto, interrotta però sul più bello. Anche se alla fine, volevo seguire quel sogno, diventare una ballerina di danza classica. Poi il mio fisico non me l’ha permesso». Quindi non si è mai abbastanza perfette in ciò che si vuole fare, attraverso ciò che la natura ci ha dato? «Esatto». Non si è mai troppo perfette anche nella moda, considerando che si fa riferimento ad un ambiente dove si viene sempre giudicati, sempre messi sott’occhio, dunque alla prova, sotto esame fisico. Ci sono sempre delle ragazze giovani, che si interfacciano in questo mondo e c’è dunque un ricambio difatti veloce. Per cui è molto competitivo come ambiente». È molto competitivo, essendoci molte persone che a livello internazionale si interfacciano. E poi toccando ai canoni estetici, vengono un pò dettate dalle grandi case di moda? «Molto spesso soprattutto l’alta moda sceglie sempre bellezze più mediterranee. Infatti c’è stato un ritorno poi alla Donna Curvy, anche se ho notato che all’ultima Fashion Week, che ce n’erano molto meno, purtroppo. Sarebbe bello vedere comunque una differenza. Perché ogni fisico è bello e va valorizzato».

Anche il fatto che attraverso il blog, l’Associazione che si chiama “Law 4 Model”, dai molti consigli anche agli altri? La tua figura oltre ad essere una ragazza bellissima, avendoti avvicinato a Monica Bellucci, come genere mediterranea, anche se dimostri una tua personalità ed è giusto che venga valorizzata per Valentina Bìssoli; questo fatto ti rende un pò diversa dalle altre? Questa volontà di voler uscire dalla rappresentazione della modella che vive solo all’interno della passerella, ma al tempo stesso avere anche una vita ed una riconoscenza diversa? «Proprio così, perché oggi, c’è molto l’utilizzo dei social e poca sostanza. In un mondo ormai solo basato sull’apparenza allo stesso tempo cerco di trovare anche un contenuto più importante. Cerco di trasmettere dei messaggi che hanno una certa grandezza, una determinata importanza e dunque spessore. Vedo che tante giovani mi seguono, mi chiedono consigli, penso che sia il risultato più bello. Poi accorgersi che le nuove generazioni si ispirano a te, penso che sia davvero la soddisfazione più grande. Posso dire, che ci sia un cambio di tendenza. Prima erano le modelle che erano protagoniste, quindi si parlava ad esempio, di Claudia Schiffer che indossava Versace. Oggi, troviamo le grandi firme che vogliono affermarsi. Quindi le modelle vengono un pò in un secondo piano, non mancando certo di importanza. Per cui, si vestono le top model, anche se la maggior parte di loro rimangono anonime. Nel senso che deve passare in un primo piano l’abito e non la modella».

Adesso è tutto più omologato? «C’è stata una grande migrazione delle modelle dell’Est, dunque i prezzi si sono anche abbassati nel nostro mercato. E dunque, la scelta delle modelle è raddoppiata se non a volte triplicata. Per cui tante volte un cliente preferisce una modella ad un’altra, anche considerando questo motivo».

Valentina, sei super innamorata del tuo lavoro? «Sì, molto! È una grande passione. Con il blog “Vita da modella” e con l’Associazione “Law 4 Model”, cerco di mettere tutto l’impegno affinché non si vedesse solo come un’apparenza, ma sempre accompagnata a qualcos’altro».

Raccontaci qualcosa di bello, che ti è piaciuto tanto in questa carriera che è già lunga, essendo iniziata già a diciassette anni. Hai tanta esperienza all’attivo e tanta strada davanti a te. Quali sono le pagine memorabili, che sono rimaste anche nella tua memoria come le cose più belle, che hai fatto? «Sicuramente quando è arrivata la chiamata dalla Recording Academy per andare a Los Angeles per gli Grammy Awards, come ospite guest. Posso dire, che è stato uno dei momenti più belli della mia carriera». È un evento che gli occhi di tutto il mondo pone fisso su quel momento? «Decisamente…Poi quest’anno ho rappresentato anche il Veneto durante l’ultima Mostra Internazionale Cinematografica della Biennale di Venezia. Anche quello è stato per me un onore. Già da tre anni, ho calcato quel palco ed è sempre magico. Però quest’anno rappresentando la mia Regione è stato ancora più importante e significativo, perché essere chiamati per un incarico così chiave alla mia età, essendo insieme a Patty Pravo, madrina della musica. Il tutto è stato davvero molto emozionante». Due tonalità opposte, lei chiarissima e mediterranea. Eravate belle… «Fantastico! E inoltre, posso dire riguardo alla campagna che ho scattato con Giovanni Castell di Yamamay, che portava il nome di “Sexy Innovation”. Lo ricordo come un grandissimo maestro di fotografia, scomparso da qualche anno. Ci tengo sempre a ricordarlo con affetto, perché era una bellissima persona oltre che fotografo». C’è una grande complicità quella che si crea tra fotografo e modella, ci deve essere appunto una grande sintonia, che ti porta a fare poi cose che normalmente non faresti. Com’è stato il tuo percorso con lui? «Giovanni è una persona nobile d’animo, oltre che di famiglia. Aveva una particolare sensibilità, un carisma, coglieva proprio la tua anima. Quando scattava raggiungeva cose che altri fotografi non riuscivano a cogliere. Proprio attraverso il tuo sguardo, i tuoi occhi, arrivava a conoscerti dentro. Quindi riusciva a cogliere la propria espressione entrando in sintonia. Grandi maestri, che hanno fatto la storia della moda. Oggi, forse attraverso il digitale prima dell’arrivo dell’intelligenza artificiale, sta diciamo spegnendo questo fuoco che c’era anche creativo nei fotografi. Tante figure della moda, che speriamo non accada mai, possano essere sostituiti».

Valentina, che cos’è per te la sensualità? «È uno stato innato, a volte inconscio. Per esempio, mi dicono che lo sono, ma non mi sento mai sensuale. Anzi sono una persona, tendenzialmente molto timida e mi imbarazzo facilmente. Ma nei miei scatti si nota la sensualità, penso che sia anche un modo di porsi naturale. Non bisogna essere troppo artefatti, perché altrimenti diventa una cosa forzata e non è più sensuale. Inoltre posso dire, che la sensualità deve essere vera e la si costruisce anche con l’esperienza. È più facile essere sensuali a trent’anni, che invece a venti o diciassette».

Penso che sia la consapevolezza o meglio la misura che si riesce a determinare?«Crescere diventa anche positivo, si acquisisce maggiore consapevolezza con tanti punti di forza interiori, che sono perlopiù caratteriali che fisici. Prendere appunto consapevolezza è difatti molto importante, soprattutto per chi fa un lavoro del genere».

Valentina, raccontaci la vita da modella… «Dipende dalla giornata. Se c’è ad esempio, un lavoro, la sveglia è quasi sempre all’alba. Anche quando si scatta in esterna la luce migliore è quella delle quattro. Ho scattato un editoriale per Grazia e mi hanno fatto calare dagli scogli enormi di Livorno. Il lavoro della modella viene molto spesso sottovalutato, pensando che siamo stesso lì preparate, tutte con al seguito parrucchieri e truccatori, ma c’è anche tanto il sacrificio e la passione che si pone. Per mantenere il fisico occorre effettuare tanto allenamento, accompagnato dall’alimentazione, bisogna cercare di mantenersi in forma e poi ci sono delle parentesi, aneddoti, dove a volte scatti all’interno di location inusuali molto fredde o calde. In quel momento lì, vuoi mantenere la foto perfetta essendo la tua priorità e mentalmente su ciò che vuole produrre il fotografo».

E qual è il complimento più bello, che invece, ti hanno fatto? «Sei un magnete. Penso che sia il complimento più bello, che ho ricevuto, anche di recente. Quando si parla di estetica rimane sempre un pò tutto superficiale, essere magneti vuol dire che è un qualcosa proprio di carismatico, che hai dentro. Ci ho creduto».

Considerando tutta questa attività, che accade intorno a te, attraverso il blog e attraverso l’Associazione è data dalla capacità di catalizzare, di mettere insieme, di fare gruppo. È molto bello questo aspetto della tua attività. La giornata dell’8 marzo, per la Festa della Donna, quest’anno assume un’importanza ancora più forte, visto quello che accade intorno a noi? «Purtroppo anch’io mi sono sentita dire da certi uomini, perché non tutti di loro sono uguali, che ho frequentato – Non so se posso accettare il tuo lavoro essendo una Donna molto appariscente, trovandomi esposta. Ma penso che il fatto di gestire, controllare una Donna dal proprio lavoro, come si veste, siano tutte cose che nel 2024 dovrebbero essere superate. E invece, combattiamo ancora con questi stereotipi di genere con il fatto che una Donna che fa la modella ad esempio, venga non considerata perché appunto non sia all’altezza. Fatto che andrebbe cambiato come visione di pensiero».

In molte interviste hai detto che l’amore è un tasto difficile della tua vita? «Abbastanza. Trovare una persona che accetta il fatto che sia di aver contribuito con la mia immagine ad un ruolo di rilievo all’interno della moda, che è sempre stato il mio sogno, è difficile. Il mio valore lo conosco molto bene, dunque non mi faccio manipolare da uomini, che non corrispondono alla mia personalità. Ma ammetto che una ragazza un pò più debole anche caratterialmente e mentalmente, potrebbe subire delle cose più gravi. E dunque, quello che dico sempre alle ragazze più giovani, è di stare attente, di non farsi mai ostacolare in ciò che si crede veramente e fortemente, di seguire sempre i propri sogni posti nel cassetto».

Quando affermi, ti esponi anche a critiche e bisogna essere capaci di gestire il tutto? E reagire anche di fronte a queste cose? «Certamente! Perché i leoni di tastiera sono dietro l’angolo. È capitato anche a me, qualche episodio. Bisogna dare sempre il giusto peso alle cose e, caricare il peso da chi, vengono le critiche».

Che obiettivi, ti sei data? Si capisce che sei una persona in evoluzione, che si sta preparando a delle sorprese? «A fine marzo uscirà un Magazine molto importante, in cui sarà una mia intervista sul tema dell’affettività, citato stesso prima. Sono molto contenta che questi temi vengano trattati ed ho il piacere di essere portavoce. Questa rivista uscirà diciamo in tutto il mondo, ad esempio, soprattutto a Parigi, Londra e Milano, che sono le città della moda. Sono una persona in evoluzione. Spesso mi viene chiesto, che cosa penso di fare nel mondo della moda. L’età delle modelle si è molto prolungata, perché oggi, troviamo le “grey models”, che prima non esistevano, modelle over cinquanta, over sessanta, di cui ho parlato anche nel mio blog. Posso dire che la forbice dell’età si è ampliata, non è più un problema nel mondo della moda. Vedremo prossimamente. Sicuramente la moda mi ha aperto tante strade, tra cui quello della scrittura del blog, che non pensavo nemmeno di affrontare mai».

Valentina, sai anche recitare? «Ho fatto un corso di recitazione qualche anno fa e, come si suol dire, non si sa mai. Mi sono almeno preparata in questo».

Sei una persona molto seria e ti piacerebbe magari, più avanti pensare al cinema? «Vedremo. Per adesso, il mio ambiente rimane sempre quello della moda. Mi avevano contattato anche per fare tv, reality, ma attualmente non mi vedo. Posso aggiungere, che la mia priorità è quella di trasmettere dei messaggi sempre rilevanti. Molto spesso dire no, ti permette di aprire una porta».

Bisogna avere la forza di dire, no? Ed avere, appunto, le idee chiare, per voler giocare una partita che sia ancora lunga, all’interno della moda… «Assolutamente!».

È un mondo favoloso, tutto questo? «Quando sei nel cuore del tuo lavoro, sul Red Carpet per un servizio fotografico, lì ti senti praticamente venerata, ammirata, avendo tutti gli occhi addosso. Poi magari passi dei momenti in cui ti trovi completamente da sola, viaggiando per lavoro, trovandoti in una stanza di hotel, che devi andare avanti per la tua strada. Questo è un tipo di lavoro in cui mi sono molti alti e bassi e, bisogna saperli anche gestire. Perché altrimenti si rischia di perdere completamente il senso dell’orientamento. Occorre ricordarsi da dove si arriva, mantenere i piedi per terra, mai sentirsi arrivato. Credo che proprio queste, siano le caratteristiche principali per poter andare avanti e progredire. Perché se poi altrimenti si perde l’umiltà, si perde completamente il senso della misura, può essere molto doloroso e farsi davvero male».

Di chi ti fidi veramente? Hai avuto un grande amore con Alessandro Mario, personaggio di “CentoVetrine” e, che siete rimasti molto amici. Quali sono i tuoi punti di riferimento? «Sicuramente Alessandro col tempo, è diventato un grandissimo mio punto di riferimento. Dovrei ringraziarlo per tantissimi insegnamenti che mi ha dato. Avevamo all’incirca vent’anni di differenza, ed avere accanto un uomo maturo, a volte dà molto di più di insegnamenti di questo settore, di come che magari qualcun altro potrebbe esserci stato. Ogni consiglio che mi è stato dato era sempre indirizzato ed incentrato per il mio bene. I punti di riferimento più importanti, ad oggi, sono la mia famiglia, fidandomi tantissimo di loro. Tra l’altro anche mio fratello Federico ha intrapreso la carriera di modello, quindi siamo in due. Abbiamo calcato insieme il Red Carpet della Mostra del Cinema di Venezia ’79». Com’è lavorare insieme con un fratello, che comunque deve interpretare un ruolo particolare? «È stato ed è ogni volta sempre bello. La coppia di fratelli è stata molto apprezzata dal gran pubblico. Ci scambiano molto spesso per fidanzati, avendo pochi anni di differenza».

Speriamo che nel prossimo orizzonte, sia con tutto ciò che stai cercando… «La sfera sentimentale affettiva a volte ti segnano, ma anche rallentano il lavoro. Se si riceve delle pugnalate è difficile rimarginare. Occorre fare tanto lavoro su sé stessi, per ripartire e dimostrare quanto si vale veramente. Credo, che la priorità vada sempre sul punto di vista lavorativo per conoscere davvero quali sono le proprie priorità. E in questo momento, vorrei continuare sulla mia strada, per esprimermi al meglio nel mio campo». Bene! Ti Auguriamo che sia una bella strada. A marzo vedremo queste copertine, che ti ritraggono un pò in tutto il mondo e, sicuramente, sarà un altro momento molto bello della tua carriera. Grazie a te Valentina! In bocca al lupo per tutto Valentina Bìssoli!

Continueranno novità della supermodella Bìssoli.

Valentina Bìssoli, top model veronese, intervista a “7 in Punto” con Alessandra Mercanzin
Valentina Bìssoli e Alessandra Mercanzin