Cultura – Santa Cecilia, il 22 novembre si celebra la Patrona della musica.
Viene ricordata il ventiduesimo giorno del mese di novembre. Santa Cecilia è la Patrona dei musicisti, degli strumentisti, dei cantanti. La chiesa più importante a lei consacrata è la Basilica di Santa Cecilia in Trastevere (Roma). A fine del XIX secolo, in suo onore prese piede uno storico movimento della musica sacra, definito “Cecialismo”, diffuso soprattutto in Italia, Francia, Germania. Vi aderirono liturgisti, musicisti ed altruisti, che intendevano restituire una certa dignità a ciò che riguardava la musica liturgica sottraendola alla commistione della musica popolare e del melodramma. Il Movimento Ceciliano riformò la musica sacra nell’ambito della Chiesa cattolica. Storia – Nata da una famiglia nobile nel cuore di Roma, Cecilia, sposò il nobile Valeriano. Si narra che il giorno delle nozze, nella casa, risuonavano lieti canti ed organi, attraverso i quali cantava all’interno del suo cuore, affinché non restasse confusa. Da questo particolare prende spunto il fatto di essere la protettrice dei musicanti. Si convertì al cristianesimo e durante la prima notte di nozze ha ricevuto il battesimo dal pontefice Urbano I. Rientrato in casa, Valeriano, vide Cecilia assorta nella preghiera con un giovane, riguardante l’angelo che vegliava su di lei. L’angelo fece comparire due corone di fiori ponendole sulla testa degli sposi. Valeriano da credente convinto, pregò a sua volta, affinché anche il fratello Tribuzio poteva ricevere questa grazia e, fu proprio così. Il collegamento che si pone tra Cecilia e la musica, risale a partire dal tardo Medioevo. In quanto patrona della musica, Cecilia, ha ispirato diversi capolavori artistici, tra cui ricordiamo “l’Estasi di Santa Cecilia”, un dipinto a olio su tavola trasportato su tela di Raffaello Sanzio, conservato nella Pinacoteca Nazionale di Bologna e databile, 1514 circa; di cui oggi a Bologna – una copia eseguita da Guido Reni; Santa Cecilia di Rubens a Berlino, del Domenichino a Parigi, di Artemisia Gentileschi, di Nicolas Poussin e, la versione scultorea di Stefano Moderno, conservata nella Basilica di Santa Cecilia in Trastevere – Roma. Cecilia è stata celebrata in letteratura nei “Racconti di Canterbury” di Geoffrey Chaucer, in un’ode di John Dryden eseguita successivamente in musica da Haendel (1736); nel racconto di “Santa Cecilia o la potenza della musica”, racconto dello scrittore tedesco Heinrich von Kleist scritto nell’ottobre del 1810, pubblicato prima su un giornale letterario e, poi nel secondo volume dei Racconti, datato 1811; e, ancora dopo da Hubert Parry (1889). Tra le altre opere musicali dedicate a Cecilia, troviamo “l’Inno a Santa Cecilia” di Benjamin Britten, un altro Inno di Herbert Howells; “Missa Sanctae Ceciliae” di Joseph Haydn; una messa di Alessandro Scarlatti, “la messa solenne di Santa Cecilia” di Charles Gounod, compositore francese; “Hail, bright Cecilia!” di Henry Purcell; “l’azione sacra divisa in tre episodi e quattro quadri, musicata, di Licinio Refice su libretto di Emidio Mucci, tratta dalla vita della Santa. L’opera è stata rappresentata per la prima volta il 15 febbraio del 1934 al Teatro dell’Opera di Roma, con la regia di Marcello Godoni; “Cantata a Santa Cecilia” del 1998 di Frederik Magle; “Cecilia, vergine romana”, cantata di Avio Part. Nella città di Roma, sorge l’Auditorium Santa Cecilia, in Via della Conciliazione. Antonello Venditti, cantautore romano, ha dedicato alla Santa la canzone “Cecilia”, contenuta nell’album “Unica”, prodotto nel 2011.
Tradizioni – In onore della Santa ogni qualvolta scatta il 22 novembre, nella città di Taranto, suona la banda cittadina tra le strade del Borgo antico e, del nuovo Borgo, dando vita al Natale più lungo d’Europa.