Televisione – Maurizio Battista a XXI Secolo – L’intervista.
Negli studi Rai di XXI Secolo, quando il presente diventa futuro, disputato lunedì 22 gennaio, condotto dal giornalista e presentatore Francesco Giorgino, ha eseguito un’intervista a Maurizio Battista, ospite.
Maurizio Battista è un comico, cabarettista, attore e conduttore televisivo originario di Roma, nel quartiere San Giovanni. Ha iniziato a fare teatro nel 1978 ed ha esordito in televisione, nel 1989, partecipando alla decima edizione di Fantastico, affiancando Massimo Ranieri, Giancarlo Magalli, Anna Oxa. Pippo Baudo agli inizi degli anni novanta, lo scelse per averlo nel programma Partita doppia, andato in onda su Rai Uno. Dopo questa esperienza, Maurizio iniziò la carriera di attore. Tornò in televisione nel 1996, riscuotendo successo al Dopofestival di Sanremo. Nel 1999, approdò all’emittente privata Europa 7. Maurizio in questo stesso anno, riprese l’attività teatrale. Dal 2001, iniziò a fare teatro con il suo primo show, “Vatte a fidà”, al Teatro Sistina di Roma. Da quel momento, la sua carriera si è divisa tra teatro tra programmi televisivi e teatro. Tornò in televisione nel 2003, nel programma “Assolo”. Un anno dopo, nel 2004, andò in scena su Rai Due con il suo one-man show “Era meglio da piccoli”, sviluppato in due puntate. Sempre nel 2004, partecipò a “Colorado” andato in onda su Mediaset, restandoci fino al 2007, per poi tornare sporadicamente nelle edizioni successive. All’interno della stagione 2006/2007, è stato co-conduttore di un’edizione di “Buona Domenica” su Canale 5. Nello stesso anno, tornò in Rai, prendendo parte a “Quelli che il calcio” per due edizioni, fino al 2009. Nel 2010 ha preso parte ai programmi “Domenica In”, prima nella rubrica presieduta da Sonia Grey nome d’arte di Sonia Colone e Luca Giurato, dopo quella di Lorella Cuccarini, “Voglia d’aria fresca”, sempre in veste di comico e, a “Ballando con le stelle” come concorrente, dove nonostante l’eliminazione, riscontrò successo. Ha condotto per tre edizioni, lo show “Sempre più convinto”, dal 2009 al 2011. Un anno dopo, nel 2012, condusse per quattro puntate “Il mio secondo matrimonio”, su Rai Due. Poi nel 2013, tornò con lo show “Tutte le strade portano a…” in quattro puntate, sempre sulla seconda rete nazionale. A settembre del 2014, presentò insieme a Leonardo Pieraccioni, Striscia la notizia, su Canale 5. Dal 2016, iniziò il sodalizio con l’emittente televisiva Comedy Central. Trascorso un anno, nel 2017, gli fu affidato la copertina comica “DiMartedì”, programma di in prima serata andato in onda su La7. Nel 2018 ha preso parte come concorrente all’edizione del Grande Fratello VIP, ritirandosi il tredici ottobre. Maurizio il 27 dicembre dello stesso anno, è andato in onda su Italia 1 con “Io sono Battista”. A gennaio del 2019, Battista fu ospite del talk televisivo “Non è l’Arena” su La7. A giugno e luglio dello stesso anno, Maurizio, è stato ospite fisso di “La sai l’ultima?” su Canale 5, mentre dal mese di dicembre, fu protagonista con lo show “Natale a casa Battista”, trasmesso su Rai Due. Nell’anno 2020, tornò in prima serata sempre sulla stessa rete, con il programma televisivo “Poco di tanto”, in cui ci furono tre puntate. Romano de Roma Sud, sincero, imprevedibile, ironico, monologhista, con un umorismo popolare, il primo comico della storia a fare uno spettacolo al Circo Massimo di Roma. Benvenuto a Maurizio Battista! Il tuo successo è dovuto al fatto, che racconti le cose che ti sono capitate e che ti capitano, tutti i giorni? «Certo riguarda il quotidiano. Giro per strada con il telefonino, quando vedo una cosa che mi interessa, la registro. E da lì, nasce il tutto». Riesci a far emergere le contraddizioni, gli aspetti anche più reconditi della realtà osservandola sistematicamente. Ma in che modo l’alleni questa capacità di osservazione della realtà? «Vivo, piango tanto, soffro, rido. La vita è stata un pò altalenante ed anche l’emozione al pubblico arriva, si rende conto che quello che racconto, l’ho vissuto realmente». Sei trasparente? «Sì, certo. Si piange anche avendo un carattere sensibile. Nel teatro, mi piace vedere le famiglie. Non essendo stato un campione mondiale di famiglie, ma vedere le famiglie insieme ai genitori, la nonna; mi fa solo piacere».
Nella grande storia dello spettacolo italiano, Roma, ha generato tanti talenti. Iniziamo a ricordarne un personaggio peraltro molto caro a Maurizio Battista ed anche fonte, di tua ispirazione. Si tratta del grande Aldo Fabrizi, una delle maschere più riuscite. Che ricordi hai di Fabrizi? «Lui tutto ciò che raccontava, l’aveva vissuto. Un mio zio si è sposato a Carpi e, parliamo di cinquanta anni fa. E stavamo in una macchina Alfa Romeo 1750. Stavo con mio padre, appunto lo zio e Aldo Fabrizi. E abbiamo fatto tutto il viaggio insieme, fino a Carpi. Avevo tredici, quattordici anni; ma certamente questi avvenimenti trascorsi, ti rimangono nella testa e nel cuore». Nei tuoi passaggi, spesso rimpiangi il passato. Vorrei fare un piccolo gioco, ovvero mettendo a confronto alcune immagini di ieri ed alcune immagini di oggi. Cos’è meglio, il vecchio telefono oppure il cellulare? «Per forza di cosa è meglio il vecchio telefono, con la rotella. Svitando la vite posta sopra, si telefonava. Togliendo il lucchetto, si andavano a pigiare i numeri di telefono. Il cellulare di oggi, non lo preferisco tanto».
Osteria o ristorante gourmet? «Osteria. Mia nonna aveva un ristorante a San Giovanni, quartiere straordinario di Roma, dove sono nato». Cane o cane con il cappotto? «Il cane non nasce con il cappotto. Si esagera sempre in tutto». Bucatini alla matriciana o pasta e fagioli? «Preferisco la pasta e fagioli».
Ti ho visto commuovere mentre ascoltavi il maestro Venditti «È la mia città. Roma è bella, anche con mille contraddizioni, con qualche disservizio. So che l’Italia ha delle criticità, ma difendo sempre il mio Paese». Il romanesco nasce nel medioevo e negli ultimi tempi ha subito un’evoluzione grazie a poeti famosi, come Giuseppe Gioachino Belli, Trilussa, tra i maggiori rappresentanti più vicini a noi, di questa vera e propria lingua, oltre al già citato Aldo Fabrizi, c’è anche il mitico Alberto Sordi. Tempo fa, Maurizio Battista, si è impegnato in un’operazione culturale dando vita al Battizionario. Riguarda un dizionario online, dove far conoscere proprio il romanesco. Qual è secondo te, la parola più strana in romanesco? «Il comico deve sempre avere il contagiarsi di un qualcosa, in senso buono. Come ad esempio il grande Troisi, tutti ce l’hanno avuto. Se negli spettacoli parlo forbito, nessuno ride».
Una curiosità. Qual è la differenza che c’è tra la caciara e la pipinara? «Questa è una differenza difatti sottile. Perché la pipinara è dei ragazzini. La caciara, invece, fa riferimento ai grandi». Nel dialetto romano a volte, le espressioni sono un pò colorite? «A volte una parola è necessaria, se si vuole far ridere, se invece, si vuole raccontare delle altre cose, non serve».
Dagli sketch più divertenti di Maurizio Battista, ci sono quelli dove commenti ironicamente bizzarri articoli di giornale oppure annunci di rivista. Tutto ciò, naturalmente, si tratta di tutti testi pubblicati o documentati. Ce ne puoi ricordare, qualcuno? «Uno di questi lo fotografato e l’ho stampato. “Vietato uscire dalla piscina bagnati”, “double face”. Di questi ne abbiamo tanti. Infatti il tuo pubblico ride tantissimo, quando nello spettacolo, fai vedere queste cose? «Con il pubblico, c’ho condiviso tutto; partendo dalle cose più brutte della mia vita a quelle più belle. Il pubblico in tutti i modi, c’è sempre stato. Posso certamente dire, non toccate mai il pubblico! Non sono molto amante del mondo dello spettacolo, trovandolo ipocrita, opportunista; ma il pubblico paga un biglietto e ti dà fiducia. Ad esempio, quando un artista non vi dà quello che merita, vi consiglio di non andare più a vedere un suo spettacolo».
So che non ami molto le barzellette, però ce n’è una a cui sei molto legato. Si tratta di un tale Angelino «È un amico Angelino e, vi voglio bene tanto. A Roma, tra l’altro nascono sempre delle belle amicizie». In questo momento Maurizio Battista, sta per portare in scena un altro spettacolo teatrale, dal titolo “Qualcosa non mi quadra”. Che cos’è che non ti quadra? «Non mi quadra, niente. Perché va tutto un pò troppo veloce e, parlando della nostra generazione, qualcosa davvero non ci quadra parlando di qualsiasi argomento».
Con orgoglio hai detto di avere un pubblico trasversale; colti e, non solo. Quant’è bello vederli, tutti insieme? «È bello. Culture diverse ridono nello stesso momento. Tuto ciò fa riferimento all’aggregazione». Alla fine dello spettacolo, scendi in sala e, vai a trovarli. Perché fai questo? «Perché vorrei davvero, che non finisse. Ovvero quando sta per finire la serata, mi dispiace davvero tanto».
Al di là delle battute, vorrei chiudere con un riferimento personale. Sei diventato papà all’età di? E, questa esperienza che cosa ti sta regalando? «Ho due privilegi nella vita, due grandi lussi, che mi sono permesso. Uno di questi è mia figlia, la terza, arrivata a cinquantotto anni. E l’altro, riguarda avere questo grande pubblico. I ragazzini corrono ed Anna, rappresenta un grande amore». Grazie Maurizio Battista per l’allegria e l’umorismo, che ci hai regalato. Grazie a te Francesco. Vi lasciamo con una frase di Victor Hugo, che è la sintesi di tante cose raccontate nella puntata di lunedì 22 gennaio, dedicata al lavoro e al mondo dell’impresa: “Niente al mondo è così potente quanto un’idea della quale sia giunto il tempo”.
L’appuntamento con XXI Secolo è per lunedì prossimo.