Calcio – La conferenza stampa di Alessio Dionisi: Palermo Vs Cremonese.

Così si racconta in alcuni tratti coach Alessio Dionisi, allenatore rosanero, nel corso della conferenza stampa effettuata in vista di Palermo Vs Cremonese, match valevole la 30esima giornata di regular season di Serie BKT.

A nove giornate dalla fine del countdown della definizione della griglia degli playoff, venerdì avete uno scontro diretto in questo senso, che vi permetterebbe di fare un bel assalto perché in caso di vittoria di consentirebbe di arrivare a tre punti dal quarto posto. Evidentemente da come potesse arrivare, è il caso di andarla a cercare anche livello mentale con le unghie e con i denti?

«Assolutamente sì! Credo che non sia iniziato il countdown. Per gli addetti ai lavori, sì. Ogni partita va vissuta come la più importante e pensare a quelle che dovremmo giocare, e a altre precedenti disputate. Giochiamo contro una squadra forte. Sotto certi aspetti è uno scontro diretto, perché comunque potrebbe farci fare un bel balzo. Al tempo stesso, ogni gara che si gioca fino alla fine è uno scontro diretto, e credo che i valori si assottigliano molto in questo periodo della stagione; fermo restando che con la classifica la Cremonese è sicuramente una delle squadre più forti del campionato. Pensando all’impianto di gioco tra di loro, nello storico che hanno, non dimentichiamoci che la Cremonese è la finalista playoff dello scorso anno e per tanto tempo l’anno scorso è stata dentro nelle posizioni dove si andava in Serie A, sfuggita per poco. Ed è ripartita proprio da questo. Sicuramente è una partita bella da giocare nel nostro stadio e dove conterà non solo su quello che faremo con la palla, ma anche tutto ciò che vogliamo fare, e che vogliamo ottenere».

Hai sottolineato i numeri della Cremonese, ma da gennaio in poi la tua rosa è notevolmente aumentata dal punto di vista tecnico. Hai un potenziale soprattutto in avanti, che molti invidiano eppure continua ad avere problemi ad andare in goal. Lo fate, anche se in modo molto risicato. Ti chiedo. Avendo Pohjanpalo e Brunori che sono una coppia di tutto rispetto in campionato, e vedendo che Brunori gioca molto lontano da Pohjanpalo, credi che magari avvicinandolo un pò di più si potrebbe avere una maggiore presenza in area?

«Parlavo della Cremonese, e da gennaio abbiamo fatto gli stessi punti di loro. Da gennaio poche squadre hanno realizzato punti come noi. Poi sappiamo, che avremmo potuto e voluto fare di più. Non dobbiamo guardarci indietro ma pensare alla partita di venerdì, dove possiamo ottenere tre punti e giocare, sapendo che davanti abbiamo una squadra da rispettare e sicuramente con dei grandi valori. Anche noi abbiamo dei valori importanti, non siamo gli unici, perché ci sono tanti con validi interpreti davanti. Matteo ha caratteristiche duttili e sistematiche, sta bene con Pohjanpalo. Con gli allenamenti e le partire assieme si cercano, si trovano, l’uno lavora per l’altro. Mi dispiace parlare solo di loro due perché sono sicuramente due giocatori importanti, avendo fatto una domanda proprio su di loro. Non ci dimentichiamoci che quando è arrivato Joel stava crescendo Le Douaron. In questo momento devo fare delle scelte. È difficile giocare con tre attaccanti di ruolo nelle categorie rilevanti in Serie B. Credo sia difficile già giocarci contro, perché non troppe squadre giocano con due attaccanti di ruolo. Noi li riusciamo a supportare, e poi, ci mettono quel qualcosa in più. Stiamo crescendo da questo punto di vista nella conoscenza, che non è immediata. Anche tra giocatori non scatta subito il dialogo se non c’è quel giusto feeling in campo. Spesso i giocatori ci mettono molto più tempo nel conoscerci. Joel e Matteo si sono invece trovati dall’inizio. Qualcuno mette quel dettaglio in più sull’altro e viceversa; sicuramente quando arriviamo negli ultimi venti metri dobbiamo migliorare nell’occupazione dell’area perché per caratteristiche Joel ce l’ha, Matteo ce l’ha, gli altri ce l’hanno un pochino meno».

Sarà una partita diversa per vedere un Palermo con un baricentro più alto rispetto a quello del match di andata? «La speranza, sì. Perché di partite complicate come quella con la Cremonese non ti vanno bene tante volte se le fai in quel modo. Poi siamo stati bravi in quella partita. Avevamo concesso poco, nonostante la palla l’hanno gestita tanto loro e noi abbiamo creato veramente poche occasioni. La Cremonese è la squadra che ha più possesso palla in questa categoria. Dovremmo fare venerdì un una partita migliore per certi aspetti con la palla. All’andata siamo stati coraggiosi. Firmerei per fare lo stesso match e lo stesso risultato, perché non dobbiamo essere sempre belli, bravi. Per esempio, delle volte si può essere meno belli ma efficaci. Poi se riusciamo ad essere bravi, belli e efficaci la cosa è tutto di guadagnato».

Da “Repubblica” – Riesci a dare una lettura ad un dato statistico o capire se sono solo freddi numeri sul fatto che Cremonese e Palermo siano le due migliori cooperative nel goal. La Cremonese ha portato diciassette giocatori in goal, diciassette voi. Chiedo e vi chiedo, è solo un dato numerico oppure qualcosa nell’identità delle squadre, che sottolinea proprio questo?

«Non lo sapevo. Per me, questo rappresenta un valore. Vuol dire che portiamo tanti giocatori in fase offensiva con caratteristiche diverse, che facciamo goal in tanti modi anche se non ne abbiamo portato tanti giocatori a fare goal poi ne vengono fuori anche le rispettive caratteristiche, i momenti, e vorrei che questo dato migliori ulteriormente. Lo riconosco nella Cremonese, perché porta davvero tanti giocatori e difensori su azione dentro all’area di rigore, su palla inattiva. Dal nostro punto di vista posso dire, che ci alleniamo con tutti i nostri effettivi allo stesso modo ovvero la richiesta è per tutti analoga. Faccio delle scelte settimanali, ma credo che chiunque può giocare anche se qualcuno ha qualche minutaggio in più, qualcuno di meno. Qualcuno di loro non sta trovando continuità rispetto a quello che magari sarà nelle prossime partite. Da tutti si pretende e tutti danno, perché nell’allenamento davvero tutti vengono coinvolti ed è questo il “segreto”, se proprio così lo vorremo chiamare».

E, a proposto di scelte, ti chiedo, sulla fascia destra con la squalifica di Pierozzi è automatico Diakitè oppure c’è l’idea di Segre come accaduto a Genova, oppure hai delle altre soluzioni? «Salim è un giocatore che ha già ricoperto quel ruolo. Ha caratteristiche diverse da Pierozzi; per certi aspetti simili, per altre diverse. Quindi quel ruolo l’ha già ricoperto e potrebbe giocare lui. Ed è l’unica possibilità, perché come ho già detto ho la fortuna di avere una rosa numericamente non ampia essendo ventuno di movimento. Ad oggi, ahimè, non siamo mai stati tutti ma avere tanti giocatori bravi è meglio di averne tanti di più, ma al tempo stesso meno validi. Ho più possibilità di scelta a destra in quel ruolo e valuteremo, valuterò anche in base all’allenamento. Una idea ce l’ho, ma non è solo Salim».

“Giornale di Sicilia” – Volevo tornare un attimo alla partita contro la Sampdoria perché rispetto alle precedenti in cui il Palermo si faceva goal da solo, poi è scattato qualcosa, magari il fatto che vi ha fatto pareggiare. Peccato per non aver vinto. In questi casi, mi riallaccio anche alla partita, magari lavorate di più in settimana per non ripetere più quel tipo di errori oppure seguite la normale programmazione. Sia il fatto di non aver vinto, che dall’altra parte il fatto che mancano sempre meno partite alla conclusione del campionato la squadra cosa dice, e come agite di fronte a questo? Grazie! «Parto dalla finale della domanda. Credo che sia stato un peccato non aver vinto per la gara che abbiamo fatto, che è stata la conseguenza anche dell’ultima mezz’ora. Hanno eseguito un’azione di ripartenza sul corner contro con un livello di vera qualità individuali. E sono stati bravi in quella situazione, giocando venticinque minuti, mezz’ora, com’era successo a noi, invece, a sfavore contro il Mantova. Poi undici contro dieci non è scontato che la vinci, avevamo creato i presupposti anche prima. Avremmo dovuto fare di più per la prestazione effettuata. I ragazzi lo sanno di aver fatto una partita con gli attributi, con qualità, con volontà. Credo che in un giocatore, nella squadra non è importante l’azione, ma la reazione perché è fondamentale quando reagisce alle difficoltà soprattutto dentro al campo. Lavori per migliorare, ma se un ragazzo vede una giocata la deve fare e non deve pensare alle conseguenze perché altrimenti la sbagli. Se dopo l’azione, scatta la reazione, quest’ultima ha poi un valore doppio rispetto l’azione. Ovvio che se subisci un goal, il valore poi deve essere farne due. Onestamente nella squadra l’ho vista subito la reazione fermo restando, che la partita doveva ancora praticamente iniziare. Quindi emula le qualità caratteriali, le esperienze tecniche per superare le difficoltà; ma l’ha già dimostrato in quel match. Subito dopo ha fatto una parata decisiva. Abbiamo concesso qualcosa. Giocavamo contro la Sampdoria. I giocatori erano dispiaciuti a fine partita perché sanno di aver lasciato qualcosa per strada per quanto abbiamo fatto, fermo restando che dobbiamo dare continuità contro una squadra la Samp, sotto certi aspetti più forte della Cremonese e per altri, di pari valore. Presumibilmente, Cremonese e Samp, un pò si somigliano».

Parlo da quest’ultima riposta. Quando un giocatore vede la giocata bisogna farla fare. Anche contro il Brescia c’è stata una gara di questo rilievo. Contro la Samp, secondo me, in alcuni frangenti sono stati persi dei tempi di gioco. Ovvero si poteva avendo lo spazio andando in campo aperto, magari, di tentare la profondità o la verticalizzazione. Tu sei d’accordo su questo? Ovvero, ci poteva essere un dettaglio del genere? «Sì. Anche su questo e lavoriamo. Poi la profondità chi ha palla decide a chi darla, dove, a chi non ha la palla. È una regola un pò non scritta del calcio. Se ho la palla posso deciderla a chi darla. Con dieci compagni di squadra preferirei di darla davanti, però delle volte anche giocare indietro per poi rigiocarla stesso in avanti. Preferirei che rigiocassimo in avanti, soprattutto, in riconquista. Al tempo stesso però per la profondità, ma per qualsiasi soluzione, serve il movimento, che non basta averla con la testa ma con il movimento, con le gambe e con la postura. Quindi delle volte la scelta c’è e non viene fatta. Delle volte è invece, mancata la soluzione. Quindi in alcune occasioni la profondità è mancata e occorre migliorare su questo aspetto perché abbiamo giocatori che la profondità la conoscono sistematicamente e delle volte lo fanno fin troppo, poi magari altre volte l’attaccano di meno su come andrebbe fatto in gara. Al tempo stesso il giocare in avanti non significa solo giocare sulla profondità ma è “forzare una giocata”. Le caratteristiche che hanno i giocatori ti portano a vederla un po’ di più, altri un po’ di meno. Ma posso dire, che su questo, dall’inizio ad ora siamo migliorati, ma non siamo migliorati così tanto e possiamo farlo se lo facciamo avremo sicuramente situazioni più offensive e situazioni favorevoli a nostro favore».

Sembra per questa squadra, per questa fase della stagione, credo che Gomes sia incredibile. Perché è un equilibratore, adempie ordine. Rientrando Blin sta dando personalità. Questo centrocampo muscolare è comunque una soluzione come avvenuto contro il Brescia? «Posso dire, sì e no! Sì, perché sono d’accordo su quello che hai detto. Penso che Claudio e Alixis sono giocatori importanti per la squadra. Onestamente mi dispiace che Jacopo in questo momento venga meno considerato nei minuti in campo. Per me è lo stesso giocatore di prima e Jacopo è un giocatore determinante non solo in campo, ma anche all’interno della squadra. È un ragazzo con dei valori; lo conoscete meglio di me. In questa situazione è solo momentanea la scelta, poi ti dico di no, perché ho possibilità di scelta. Delle volte mi sono “mangiato le mani”, facendo delle determinate scelte».

Alessio Dionisi