Musica – Intervista a Giovanna Ferrara, cantautrice partenopea.

Dedizione, passione per la musica con grandi obiettivi da voler raggiungere. Così si racconta la corista di “That’s Napoli Live Show”, la giovane cantante, cantautrice e artista Giovanna Ferraraospite – nel corso di un’intervista rilasciata a topnewspop: Innanzitutto Grazie a te, per aver accettato il nostro invito! «Grazie, Grazie a voi». Determinata, solare, sempre sul pezzo per nuovi appuntamenti musicali. Benvenuta Giovanna Ferrara a topnewspop! «Grazie!». La passione per la musica scatta quando… «Sin da piccola». La prima volta che hai cantato davanti ad un pubblico è stato quando… «Ho cantato ai miei primi saggi a scuola. Stiamo parlando sempre dell’infanzia, intorno ai cinque, sei anni. Lo facevo in modo naturale, mi divertivo e rappresentava un gioco». 

Cos’è il “palco” per Giovanna Ferrara? «Il palco è libertà di espressione, libertà di essere me stessa, libertà di poter esprimere quello che sento, che penso. Cerco sempre di far uscire la miglior versione di me, in modo diverso dal quotidiano». Come definiresti la “musica”? «La musica è vita. Non riuscirei dunque a pensare una vita diversa senza di essa. Si attua un particolare ed importante binomio: musica-vita». 

Studi pianoforte dall’età di cinque anni? Quale fattore o elemento, ti ha portato ad avvicinarti per imparare questo strumento musicale? «C’è stato un episodio in particolare che mi ha avvicinato al pianoforte. Devo ringraziare i miei genitori principalmente, perché ci trovavamo in una gita fuori porta e mio padre voleva regalarmi un giocattolo. E invece del solito giocattolo, tipo una bambola, o un qualcosa del genere, decise invece, di regalarmi una piccola pianola giocattolo. Dall’età di quattro, cinque anni, non mi sono più scollata da quella pianola e iniziai a riprodurre ad orecchio le musiche che sentivo in tv nei diversi programmi e, i miei genitori sorpresi poi da questa cosa, si accorsero di questa mia predisposizione molto naturale per la musica e quindi decisero poi di farmi cominciare a prendere lezioni di pianoforte classico privatamente».  Giovanna hai partecipato nel 2008, a “Ti lascio una canzone”, programma condotto da Antonella Clerici andato in onda su Rai 1, dove hai esordito a quindici anni con il brano “Maledetta primavera” di Loretta Goggi. Ci racconti? «È stata una delle esperienze più belle della mia vita. Essendo ancora piccolina, vedevo la tv come un qualcosa di veramente straordinario, ma al tempo stesso, la consideravo così lontano da me. Poi invece, ritrovarmi in prima serata sul palco del Teatro Ariston di Sanremo è stato davvero molto emozionante. A volte veramente non riesco a trovare le parole giuste per definire questa grandissima emozione. Mi sono anche divertita tantissimo. È stato bello avere a che fare con grandi professionisti della musica, il maestro Leonardo De Amicis, che dirigeva l’orchestra, Paolo Carta, famosissimo chitarrista nonché marito di Laura Pausini. C’era anche Claudio Cecchetto, che mi faceva i complimenti per l’esibizione, la performance. Sono dei ricordi vividi e vivi nel mio cuore e, nella mia mente».

Il 5 gennaio del 2019 sei uscita con la canzone “Mai abbastanza”, che inizia con “Sola nella notte in silenzio fermo un attimo e penso. Le cose che non hai e che non mi hai mai detto. Passando a “Le mie parole fanno male, i tuoi silenzi uccidono. Non è mai abbastanza. Non è mai abbastanza. Non so dimenticarti. Tu sei dentro di me…In che modo è nata “Mai abbastanza”? «Non è mai abbastanza è nata fondamentalmente da un’esigenza che avevo di fare uno step successivo al mio percorso musicale. Per tanti anni ho cantato cover e sono arrivata al punto tale di esprimermi diversamente e soprattutto di esprimere me stessa e quello che sentivo dentro. Ho deciso di far esplodere tutto ciò che percepivo, per trasformarlo in musica, utilizzando il connubio del pianoforte che ho studiato per diverso tempo fino all’età di diciotto anni, utilizzando tutte queste mie conoscenze possibili nel campo musicale quindi anche del canto, accompagnando a quelle che sono state le emozioni di quel momento. I brani sono molto personali e derivano sempre da esperienze di vita vissuta». 

Giovanna a distanza di due anni, il 14 novembre del 2021, esci invece con il brano “Fenice”. Partendo dall’incipit del testo del brano, che parte con “Ci sono periodi in cui arrivano momenti bui, la tua mente è come se fosse un mare in tempesta. Un macigno insormontabile, che porti dentro di te. Sarà difficile, ma tu non mollare mai”. Arrivando all’inciso centrale, “Ma le scelte sono solo tue, stare fermo e oltrepassare il buio. Sarà possibile rinascere come una fenice che risorge dalla cenere”. In che modo scattò la scintilla e, ci racconti di questa importante similitudine, che appunto fai all’interno del singolo con la fenice? «Il brano Fenice è sorto nel periodo del Covid-19, in un momento molto particolare che ci ha toccato tutti in prima persona. In concomitanza con questa tragedia che abbiamo vissuto, allo stesso tempo, provenivo da un periodo molto buio della mia vita per cui Fenice è stato quel trampolino di lancio per cercare di vedere qualcosa di positivo e quindi di guardare oltre, andando oltre questo buio che mi ha attraversato in prima persona. Per questo motivo è sorta spontanea questa similitudine, a questo animale mitologico, che è appunto la fenice, che risorge dalle proprie ceneri. Si tratta anche di un invito di speranza, di rinascita, perché i momenti cosiddetti bui li viviamo tutti, fanno parte della vita, li dobbiamo accettare – essendo impossibile vivere una vita senza fare alti e bassi, ovvero nell’andare sempre a mille ed essere felici al cento per cento. In tal caso, non potremmo nemmeno dare il giusto valore alla felicità. Fenice è un messaggio di speranza per sé stessi e per cercare di guardare la vita da un punto di vista positivo, guardare verso il futuro e rinascere quindi dalla cenere».

Oltre agli inediti e dunque alle tue creazioni musicali, Giovanna, esegui ed hai eseguito cover, quali “All of me”, “Sei solo tu”, ”Tra me e il mare”, “Due vite” di Marco Mengoni del Festival di Sanremo 2022, “Wicked game”, “Di sole e d’azzurro” ed hai voluto fortemente interpretare anche “La cura” di Franco Battiato. Affermi che ogni volta che ascolti questo brano ti commuove da morire, definendolo uno dei testi più belli che ci siano aggiungendo che è totalizzante, comprendendo tutto. Eseguendo “La cura”, l’hai voluto dedicare a te stessa e a tutti coloro che a volte non si sono amati abbastanza, a tal punto da mettersi da parte, senza mostrare i propri pensieri, emozioni per dare spazio a tutti coloro che hanno avuto paura, che lottano ogni giorno con i propri “momenti no”, con la cattiveria e le diverse pressioni che questa vita ci riserva. Cosa ci vorresti dire? «Il brano La cura è molto complesso sia dal punto di vista interpretativo del testo sia musicalmente parlando, è un brano molto impegnato, che ho voluto riprendere – ritornando al discorso del periodo da Covid – in cui ero in un mood molto pensieroso, molto introspettivo, quindi inevitabilmente quel testo l’ho fatto ed interpretato a modo mio e l’ho voluto dedicare oltre che a me stessa anche a tutte quelle persone che si sono trovate in queste parole. È come se fosse un augurio a sé stessi. Ti proteggerò da tutti i mali del mondo. Devo proteggerti». Giovanna, com’è stato essere tra le protagoniste a “E Viva il Videobox”, il programma di Rosario Fiorello nella puntata in onda su Rai 2 a fine marzo, mettendo in mostra la tua versatilità e duttilità musicale? «È stata un’esperienza molto simpatica, divertendomi tantissimo, non essendoci concentrate esclusivamente su Giovanna cantante, cantautrice ma chiaramente anche su altro – sulla conduzione, su quello che sono un pò gli aspetti generali dello spettacolo. Le persone che ho incontrato sono state molto disponibili. Vorrei per l’appunto, ringraziare Rai 2 ed E Viva il Videobox per questa bellissima opportunità che ha dato e comunque dà a noi artisti di poterci esibire e poter avere un piccolo canale attraverso il quale mostrarci a tantissime persone». Il ricordo più bello che hai del tuo lavoro? «Non ho un ricordo univoco, perché ci sono tante cose che collego al mio lavoro, che riguardano anche la formazione, i miei percorsi di studi, le esperienze che ho fatto all’estero, spettacoli teatrali. Porto davvero dentro di me, tanti bei ricordi».

Il cantante che ascolti, di solito, oltre ovviamente te? «Dipende anche dal mood in cui mi trovo. Sicuramente posso dire, che il cantante che ascolto di più è Nek – trattandosi del mio cantante preferito. Adoro tantissimo la sua musica, la sua voce, il suo timbro ed anche la persona». Un motto per meglio definire l’artista Giovanna Ferrara? «Poliedrica e vivace».

Sei protagonista anno dopo anno, per “That’s Napoli Live Show”, uno spettacolo musicale ideato e diretto dal maestro Carlo Morelli. Il tutto è formato da un gruppo di diciassette cantanti e di quattro musicisti. Tratta di ragazze e Donne con vocalità estremamente diverse tra loro, ma unite tra loro da un denominatore comune, ovvero quello di diffondere positività, energia, buonumore attraverso il messaggio della musica. Cosa vorresti dirci, a riguardo? «Della realtà del That’s Napoli Live Show ne faccio parte da diversi anni, otto, nove più o meno ed è una realtà molto bella, una realtà corale, che vuole portare la musica napoletana rivista in chiave pop-rock, volevo portare al gran pubblico la Napoli bella al di fuori anche di Napoli stessa. Per l’appunto, vogliamo trasmettere e diffondere positività ed energia, quello che cerchiamo di fare sempre con i nostri spettacoli anche attraverso le coreografie, dei piccoli momenti un pò più recitati all’interno delle canzoni stesse. Vogliamo certamente trasmettere delle belle ed importanti emozioni, di far trascorrere qualche ora di vivacità, di serenità e allegria».

Da cinica cantautrice, tutte le volte che ti appresti a scrivere una nuova canzone, l’ispirazione parte da…Ci indichi qualche aneddoto? «Per l’ispirazione non c’è una regola ben definita. Improvvisamente arriva come un fulmine a ciel sereno e quindi comprendi che in quel momento ti è arrivato qualcosa dall’alto e occorre immediatamente seguire quest’onda, magari cercando di mettere penna su carta per far partire quest’idea e poter passare anche al pianoforte. L’ispirazione è tutto frutto della fantasia». Un consiglio diretto per chi vorrebbe approcciarsi per la prima volta al mondo dello spettacolo e della musica? «Studiare tantissimo quanto più possibile, perché è quello della musica è un mondo difficile e non si è mai arrivati e non bisogna mai sentirsi veramente arrivati, per poter avere tutti gli strumenti possibili a disposizione per essere sempre pronti nel raggiungere i propri obiettivi».

La canzone di un cantante, che non può mai mancare ad un tuo live? «Amo tantissimo le mie radici ed amo di conseguenza Pino Daniele. Cerco sempre di inserire all’interno del repertorio un suo brano. Perché ritengo che sia un cantante, un cantautore che rispecchia per l’appunto il concetto di Napoli bella, di cui parlavo poc’anzi. Mi sento molto rappresentata dal suo genere musicale, essendo poliedrico. Pino Daniele ha fatto la storia musicale, a Napoli e difatti non può mai mancare all’interno della playlist».

Tra i brani dei Big in gara all’ultimo Festival di Sanremo 2024, condotto da Amadeus, qual è quello che ti ha più incuriosito? «Sono stati diversi al Festival di Sanremo 2024. In primis, posso citare senz’altro il brano di Irama, “Tu no” – molto melodico e difficile tecnicamente, il brano di Annalisa “Sinceramente”, che è arrivato fortemente un pò a tutti, oltre a stimarla ed amarla molto come artista, essendo bella, brava, preparata, tecnicamente fortissima. Mentre dei brani non arrivati tra i primi cinque, ad essermi rimasto impresso è quello de Il Volo – Capolavoro». Giovanna ci pensi mai, un giorno, a partecipare al Festival di Sanremo? «Certamente! Sarebbe un sogno ritornarci non da bambina ma perché no, da adulta con esperienze diverse e soprattutto è uno dei Festival più ambiti da un cantante o cantautore. E, me lo auguro fortemente!».

Professionalmente parlando qual è un autore che rappresenta più da vicino Giovanna Ferrara cantautrice, artista e Giovanna Ferrara, Donna? «Amo artisticamente tantissimo Nek. Per esempio, per il singolo Non è mai abbastanza – il primo brano che ho scritto, mi sono molto ispirata musicalmente parlando a lui, per quanto riguarda proprio l’arrangiamento del pezzo, passando alle chitarre. Arrivo dal pop italiano. Ascoltavo già da piccola Laura Pausini, lo stesso Nek, Giorgia, Elisa. Posso dire che sono sempre stati i miei cantanti preferiti. Posso aggiungere, che i miei miei pezzi sono anche un pò frutto di tutte queste influenze – da quando ero piccola fino ad oggi. Ritengo che gli artisti citati, sono davvero straordinari. Così come posso indicare Tiziano Ferro!». Il duetto dei sogni con chi? «Ovviamente con Filippo Neviani, in arte Nek». Quali sono i sogni posti nel cassetto che vorresti realizzare, oltre quello di calcare il palco dell’Ariston? «Tra i miei sogni posti nel cassetto possiamo trovare senz’altro quello di pubblicare un album e, perché no, non farlo solo una volta». Progetti futuri? «C’è un qualcosa che bolle in pentola. Posso dire, che a breve, uscirà il prossimo inedito, singolo». Qual è il tuo futuro prossimo? «Avendo dato l’assist vi è sicuramente l’uscita del mio prossimo singolo. Poi chiaramente ci sono tante cose che mi auguro e sogno per il mio futuro, a cui sto lavorando fortemente per raggiungere questi importanti obiettivi prefissati; stando continuando a lavorare come cantautrice penso che sia un ottimo obiettivo come artista».

Fragilità e punti di forza? «La mia empatia! Proprio perché credo che l’empatia possa essere bivalente, ovvero fungere sia come una fragilità e al tempo stesso, anche un punto di forza. L’empatia ci permette di immedesimarsi nelle emozioni degli altri. Per quanto riguarda i punti di forza, posso dire senz’altro la caparbietà, essendo molto testarda, versatile e poliedrica, in ciò che mi prefiggo nel raggiungere. Cerco davvero di cimentarmi in qualsiasi cosa e mi diverto nel farlo». Giovanna da cantautrice e artista, in che modo vorresti concludere la nostra intervista per salutare i lettori e le lettrici di topnewspop? «Innanzitutto ringrazio tutti i lettori e le lettrici di topnewspop. Grazie anche a voi della redazione per avermi intervistato, oggi. Invito davvero tutti quanti voi, a seguirmi in quelle che sono le mie prossime novità musicali. Seguitemi anche sui canali ufficiali social su Instagram giovannaferraramusic, su Tik Tok, su tutti i possibili canali musicali come ad esempio, anche Spotify, YouTube e appunto quelli social, in modo tale da essere sempre aggiornati».

Grazie a Giovanna Ferrara per essere stata con noi e, per quanto ci hai regalato attraverso la tua narrazione! «Grazie Mille a te Moreno! Grazie a topnewspop».

Accedendo stesso da qui, è visualizzabile e ascoltabile attraverso il videoclip ufficiale uno dei celebri singoli di Giovanna, “Fenice”:

Giovanna Ferrara a “Ti lascio una canzone” insieme ad Antonella Clerici
Intervista a Giovanna Ferrara, cantautrice partenopea
Giovanna Ferrara