Musica – Intervista a Gessi Varletta: cantante, professoressa, artista.

Originaria di Marcianise (Caserta), ma tutt’oggi stabile in un’altra città d’Italia, dove svolge l’attività come Professoressa di musica, insegnando in una scuola media, ma perché no, nel suo cuore pensa anche al fatto, di rientrare nella sua città natia.

Sensibile, di cuore, con la passione per la musica, ha tanto da raccontare. Gessi attraverso la narrazione, non nasconde – che aprendo il suo cassetto dei sogni, “Desidera tanto un giorno, riuscire a calcare il palco dell’Arena di Verona”. Pubblicato e disponibile su tutti i digital store, a partire dalla mezzanotte di venerdì 19 aprile, il nuovo singolo di Gessi Varletta, intitolato, “Il mio giorno migliore”, che vede la produzione musicale di Luigi Bollito e Pasquale Cristiano. «Resto immobile come una fotografia, il passato è un futuro che non va più via. Quel giorno in cui tutto è andato storto, a pensarlo mi fa a pezzi, come un vaso rotto. E rinascere chi ha lasciato andare, ci si lascia in due per ritrovare se. La mia è una vita è una strada da rifare, ancora aspettando il mio giorno migliore». Passando poi dopo l’inciso centrale, a “E le tue mani che stringevano le mie verranno con me. E ora ti guardo per l’ultima volta, mentre le lascio cadere”. Si tratta di un brano davvero intenso, in cui la Varletta ha voluto mettere nero su bianco una parte fondamentale della sua vita, raccontando le emozioni trascorse negli ultimi anni. Così si racconta la giovane e promettente Gessi Varlettaospite – nel corso di un’intervista rilasciata a topnewspopInnanzitutto Grazie a te, per aver accettato il nostro invito! «Grazie, Grazie a voi». Determinata, sensibile, gagliarda, professionale, una ragazza nonché una donna grande sognatrice con importanti orizzonti e solide basi, che ha tanti sogni posti nel cassetto ancora da realizzare. Vocal Coach, cantante, Professoressa, Dottoressa. Benvenuta Gessi Varletta a topnewspop «Grazie Mille, Grazie!».

La prima volta che hai cantato davanti ad un pubblico è stato quando… «Ho sempre amato la musica ed ho scoperto la mia voce tardi, da grande. Ho iniziato a suonare il clarinetto da piccola. La prima volta che ho cantato davanti ad un pubblico è stata alla mia festa di compleanno dei 18 anni. Ricordo di essermi esibita con Gli uomini non cambiano, trattandosi di una canzone che cantavo spesso a casa».

Cos’è il “palco” per Gessi Varletta? «Spesso ho definito il palco come il mio habitat naturale. È l’unico posto dove sento essere totalmente me stessa». “La musica aiuta a non sentire dentro”. Il silenzio che c’è fuori” – Johann Sebastian Bach. Passando ad una tua affermazione, “Ho una cura che si chiama musica”. Come definiresti la musica? «È vero! Penso che la musica sia la cura ai miei mali, credendoci completamente. Posso definirla come una terapia, è un vero e proprio rifugio».

Hai studiato il pianoforte? «Si. All’età di venti anni, ho studiato pianoforte per cinque anni con un Maestro».

Hai inoltre svolto anche cover come ad esempio, “Meraviglioso amore mio” di Arisa, “Per favore” di Nyv, “Concedimi” di Matteo Romano, “Mi manchi” di Aka7even, “Diecimila bugie” di Andrea Cioffi, nel 2020 con un piano e chitarra dopo quattro anni dal vostro incontro – Veronica Di Nocera, realizzate “Fai Rumore” di Diodato e non solo. Ed Il ricordo più bello che hai del tuo lavoro? «Ogni esibizione per me è un bel ricordo. Se devo scegliere proprio uno, è quando ho vinto il Concorso per la Campania nel 2017, perché c’era in giuria Pietro Condorelli, un musicista straordinario e alla fine dell’esibizione si è alzato in piedi ad applaudirmi. E quello è il ricordo più bello».

Cos’è per te l’amore? Hai più amato o ti senti più amata? «Sono un’eterna romantica. Credo proprio nelle favole. Però devo ammettere che più che essere amata, preferisco amare. Perché mi fa stare bene e rendere felice chi sta accanto». Un motto per meglio definire l’artista Gessi Varletta? «Non fare agli altri quello che non vorresti che fosse fatto a te».

Ci fornisci un consiglio diretto per chi vorrebbe approcciarsi al mondo dello spettacolo e della musica? «Di non pensare al successo, ma fare tutto con passione e tanto tanto cuore. Di crederci in primis in sé stessi».

Professionalmente parlando qual è un autore che rappresenta più da vicino Gessi Varletta cantante, artista e Gessi Varletta, donna? «Il cantautore che più mi rappresenta è Ultimo, perché scrive ciò che prova ed è un pò quello che faccio stesso io. Invece, da donna, Fiorella Mannoia – considerando che molte sue canzoni parlano delle donne, della loro forza, della loro indipendenza. E quindi da donna, mi sento più vicina a lei».

Il duetto dei sogni con chi? «Ce ne sono tanti. Se proprio devo scegliere, Giorgia. Mentre optando per anche un altro cantante, la mia scelta ricade stesso su Ultimo».

Nel 2015, Gessi, uscì il tuo primo singolo intitolato “Non mi ami più”. «Da quel momento nasco come artista, in virtù del fatto, che prima avevo fatto solo delle cover. Da qui in poi scatta la Gessi artista. Al momento c’era poca consapevolezza di questo mondo, rispetto a quello che invece, ritroviamo oggi».

Fragilità e punti di forza? «Fragilità – sono molto empatica, forse troppo. Vivo di emozioni e questo si capisce sia ascoltando i miei pezzi, che dalle cover che canto. Come punti di forza, posso dire, di essere una donna abbastanza determinata, testarda, molto forte».

Dal 2 febbraio del 2018 sei uscita con “Solamente tu”, definendolo come “il primo amore”. Ci racconti? «Solamente tu, racconta del mio primo amore. Quindi le prime emozioni, le prime farfalle allo stomaco, per quell’amore che ti ricorderai per sempre». Il 20 marzo dello stesso anno, da un tuo post di Instagram, che recita “Vi farei ringraziare lui. Che mi ha insegnato a vivere, a non vendicarmi, a non reagire alla cattiveria con altra cattiveria, ad aspettare il “tutto torna”, ad avere rispetto degli altri per fargli male, a non giocare con i sentimenti. Ad amare…Ringraziate lui se oggi di fronte alla falsità io sorrido. Ringrazio lui se oggi sono così. Che rapporto avevi con tuo nonno? «Mio nonno era il secondo papà. Da piccola, ho passato poco tempo con mio padre, per questioni lavorative non essendoci quasi mai. E quindi con mio nonno, trovavo quella figura maschile di riferimento. Avevamo un rapporto simbiotico. Era un uomo buonissimo, pacifista, non gli ho mai sentito alzare la voce e mi ha insegnato ad essere buoni».

“Il sorriso che nasce anche quando un motivo non c’è” e sognando in grande, dove ti vedi? «Ho sempre avuto un sogno e rimane quello di cantare all’Arena di Verona».

Nel 2018 hai preso parte a Zanzibar per Eventi Bistrot, con la presenza di Luis Navarro e Paola Di Benedetto…Cosa vorresti dirci? «Luis Navarro oltre ad essere il mio Vocal Coach, è un amico, è l’artista che stimo veramente molto. Grazie a lui, ho davvero partecipato a tanti eventi. A Zanzibar per Eventi Bistrot – è stato davvero bello, dove ho conosciuto Paola Di Benedetto, che è una bellissima ragazza e soprattutto alla mano. Abbiamo passato una bella serata».

Il 18 luglio del 2018 sei diventata Dottoressa, dopo aver conseguito la Laurea presso l’Università degli Studi di Salerno. Cosa porti con te dal percorso di studi, a livello umano? E poi a distanza di tre anni, il 21 gennaio del 2021, hai conseguito la seconda Laurea alla Sapienza in musicologia. Umori e sensazioni? «Sono cresciuta tanto nel corso degli anni universitari, anche perché era la prima volta che ho lasciato casa e sono andata a vivere a Roma. Ed ho scelto sempre quello che mi è sempre piaciuto fare: la musica, l’arte, in tutte le sue sfaccettature. E grazie a questo percorso universitario oggi, sono una Professoressa di musica ed insegno in una scuola media». Il 16 settembre del 2018, da un tuo post social, affermi “Un anno fa, in questi istanti sei arrivato. Ti racconterò quando sarai grande cosa ho provato quando ti ho visto e cosa provo tutte le volte che mi guardi con quegli occhioni blu e che ti ritrovi. Nel frattempo ti dedico ogni istante e ogni piccolo gesto. Ci racconti di questo forte legame d’amore? «Si tratta di Francesco, mio nipote, il figlio di mia sorella. È il mio punto debole. Con lui ho scoperto cosa significa piangere di gioia, un amore incondizionato. Ad oggi, che ha sei anni, ogni volta che lo guardo mi brillano gli occhi. Sono la sua amica dei giochi e lui, è il mio principe azzurro».

A gennaio del 2019 – con un post social affermi, “Ci sarà il tempo delle incertezze, il tempo in cui non sai cos’è la cosa giusta, il tempo in cui hai bisogno di staccare la spina; può durare ore, giorni, mesi e ci sarà il tempo, il tempo in cui hai rischiato ed hai perso. Ma per stare in pace con me stessa e col resto, devo provare a volare lasciando a terra me stessa”. Si tratta della canzone “Il ballo delle incertezze” di Ultimo. Quanto rientra Ultimo, nel tuo credo musicale? «Riesco a trovare un pezzo della mia vita in ogni canzone di Ultimo. Ogni qualvolta scrive, trova le parole giuste, che arrivano proprio dritte al cuore. E, mi rivedo davvero tanto in lui sia nel modo di scrivere, che nel modo di far musica».

Il 17 novembre del 2019 sei uscita con il brano “Il primo appuntamento”. Com’è nato? «Il primo appuntamento nasce dopo un periodo di stop. Ovvero mi ero per un attimo allontanata dalla musica e nasce per la voglia di rimettermi in gioco sia nella vita artistica, che privata».

In una lunga dedica pubblicata sui social, affermi “Grazie, Grazie perché mi hai fatto il dono più grande: la musica. Grande perché mi hai insegnato passione, dedizione, sacrificio! Grazie perché sei stato il primo a credere in me. Grazie perché oltre ad un maestro straordinario, sei una spalla, un punto di riferimento per me, con i tuoi mille difetti ma il pregio più bello che potessi avere: un cuore grande. Ti voglio bene”. Gessi, ci racconti di questo forte rapporto d’amicizia che si è creato con il Maestro e Vocal Coach Luigi Bollito in arte Luis Navarro – riguardo l’avventura musicale trascorsa presso l’Accademia Musicale Key Music? Cosa vorresti dire a Luis? «Penso di aver detto davvero tutto in questo post. Luigi lo ringrazierò sempre. Per me è un vero amico, oltre ad essere un vero professionista ed è un punto di riferimento sia nella mia vista artistica, che privata. Infatti posso dire, che è stato il primo a credere in me, ancor prima della famiglia e ancor prima che ci credessi, stesso io. Lui mi ha reso una famiglia, più che una scuola – dove il successo di uno, è il successo di tutti». A settembre del 2021 hai intonato sulle note di Tiziana Tosca Donati, al Summer Festival…Mentre ad agosto del 2022, prendi parte al tour di Luis Navarro. Nel mese di settembre, giunge “Un’estate in musica”. Ci fornisci qualche aneddoto? Ed ancora, nel mese di luglio del 2023, sei tra le protagoniste a “Emozioni. Un viaggio tra la musica di Mogol” svoltosi al Palazzo della Cultura nel cuore di Marcianise. “E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragrante, cancella col coraggio quella supplica dagli occhi”. Lucio Battisti, la collina dei ciliegi. I ricordi che porti con te? «Quella è stata davvero un’estate produttiva. Abbiamo girato insieme a Luis Navarro, praticamente l’Italia. Invece, per quanto riguarda Mogol, è il padre della musica, è stato davvero emozionante conoscerlo studiando i suoi pezzi ed esibirmi lo è stato ancor di più. Ricordo che dopo esserci esibiti tutti, ci ha radunati dietro al palco per darci dei consigli. Ed è stata un’esperienza davvero molto costruttiva».

“Quando sei a casa è un’altra storia. Adrenalina, tensione, gioia, ansia, ma l’emozione che ti regala il tuo Paese non ha eguali. Bello o brutto che sia ricordati da dove vieni”. Gessi, quanto sei legata alla tua Marcianise?  «Sono tanto legata alla città di Marcianise, trattandosi del mio Paese. Non esserci a casa, mi pesa tanto. Infatti uno dei miei obiettivi, è quello di ritornare il prima possibile».

Affermi, “Quasi ogni giorno, la scheda dei ricordi, mi mostra tutte le mie esperienze e ogni volta riguardandomi penso a quanto sia stato bello credere nei sogni. Quando si è piccoli, giovani, hai tanti sogni nel cassetto, troppi…e vivi giorno per giorno, aprendo quel cassetto ogni volta. L’energia, l’adrenalina, la follia, la felicità, la forza, la grinta, si alimenta ogni volta che fai un passo in più. Finché non brucia. Credete nei sogni sempre. Divertitevi sempre. Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. Le grandi opere si realizzano con la perseveranza. Affermi che c’è solo un tipo di successo: quello di fare della propria vita ciò che si desidera! Quando hai capito che la musica sarebbe stata veramente la tua strada, a livello professionale? E in “sono sempre i sogni a dare forma al mondo, sono sempre i sogni a fare la realtà, e sogna chi ti dice che non è così, e sogna chi ti dice che non è così, e sogna chi non crede che sia tutto qui” Luciano Ligabue, passando musicalmente, a “è una regola che vale tutto l’universo”. Chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso” in “Combattente” di Fiorella Mannoia, un forte inno e grido alla forza delle donne, nel lottare in ciò che desiderano raggiungere. Gessi, sei un’artista davvero gagliarda… «Grazie! In realtà non c’è stato un momento preciso. Ovvero ho sempre avuto le idee molto chiare su cosa dover fare. Ed ho sempre pensato, che in qualsiasi forma – da insegnante, da artista, la musica sarebbe stata poi il motore della professione della mia vita».

Gessi dal 19 aprile del 2024, esci su tutte le piattaforme digitali con il nuovo brano “Il mio giorno migliore”. Partendo dall’inciso del testo, “E le tue mani che stringevano le mie verranno con me. E ora ti guardo per l’ultima volta, mentre le lascio cadere”. Affermi che “Il mio giorno migliore nasce in un periodo di consapevolezza. La consapevolezza di saper ricominciare da sé. Di ricordare col sorriso, di dar valore alle lacrime e di imparare dalle sconfitte. La consapevolezza di aver amato tanto ma di aver anche fallito. Il mio giorno migliore nasce per rendere indelebile un pezzo di vita. Ad ogni parola la sua immagine, dove ti scappa una lacrima ma con un sorriso. In che modo è scattata la scintilla, per l’uscita della canzone? Troviamo la produzione di Luigi Bollito in arte Luis Navarro e Pasquale Cristiano. Ci spoileri? «La voglia di mettere nero su bianco una parte fondamentale della mia vita ed ho sentito l’esigenza di esprimere a mio modo con la musica le emozioni, che ho provato negli ultimi anni. E soprattutto di rendere indelebile una storia piena di amore ma anche di sofferenza. Devo tanto a questa storia, perché alla fine mi ha reso la persona che sono oggi».

Ci racconti in che modo è stato strutturato il videoclip ufficiale, per la messa in scena? E sulla scelta dell’immagine di copertina del singolo “Il mio giorno migliore”? Com’è avvenuto il tutto? «Sul videoclip ufficiale ci stiamo ancora lavorando, per spoilerare a riguardo, bisognare attendere un pò. Sull’immagine di copertina in realtà non era questa, che sarebbe dovuta ricadere la scelta. In pratica era già tutto pronto, però ho scattato delle foto. E rappresentava a pieno il messaggio che volevo mandare: una persona diversa, negli anni cresciuta e diventata donna – con gli occhi chiusi, pensando a tutto ciò che è stato».

Quale canzone non può mai mancare ad un tuo live? E qual è il tuo futuro prossimo? “Il sorriso che nasce anche quando un motivo non c’è e sognando in grande, dove ti vedi? «Gli uomini non cambiano è sicuramente la canzone che ai miei live non può mai mancare, proprio perché è stato l’esordio. E quindi, deve esserci sempre. Per quanto riguarda il futuro, in realtà, ho imparato a non pensarci – vivo giorno dopo giorno». Carpe diem, in pratica! “Vivere il momento”. «Certo! Dai, vedremo». Affermi, “Regalale il mare che di tempesta ne è piena l’anima. Qui l’orizzonte al tramonto ancora non stanca mai”. Cosa rappresenta per te, il mare? E Gessi, in una possibile scala da uno a dieci, quanto ti definisci ragazza e donna sensibile e romantica, musicalmente parlando? «Il mare è pace, riflessione. Per me è davvero fondamentale. Da uno a dieci, posso infatti dire, cento, per far comprendere quanto ci tengo».

Cos’è l’attesa? Ci potresti fornire un posto o luogo di rifugio del tuo cuore, quando ad esempio, devi cercare una importante risposta? «Non amo attendere, più che altro, preferisco fare. Quando ho bisogno di pensare, scelgo sempre il mare».

Cosa diresti alla Varletta bambina, che sognava calcare i palchi più prestigiosi, a livello musicale? E, alla donna, che sei diventata, oggi? «A me bambina, posso dire, che sognare non è mai sbagliato e non è mai troppo tardi di realizzare i propri sogni. Alla donna invece, che sono oggi, vorrei dire di non smettere mai di usare il cuore». Da Vocal Coach, cantante, Professoressa, Dottoressa ed artista, Gessi Varletta, in che modo vorresti lanciare un saluto ai nostri lettori e alle nostre lettrici di topnewsop? «Credeteci sempre, qualsiasi cosa accada».

Grazie Mille per la tua disponibilità e la tua professionalità! Grazie Mille a Gessi Varletta per essere stata con noi e, per quanto ci hai regalato attraverso la tua narrazione! «Grazie, Grazie Mille a te Moreno. Grazie Mille a topnewspop».

Gessi è decisa a far catturare ed emozionare il suo pubblico, già dal primo ascolto, del nuovo singolo, “Il mio giorno migliore”:

Proseguiranno novità della Professoressa ed artista Gessi Varletta.

Intervista a Gessi Varletta: cantante, professoressa, artista
Gessi Varletta di scena a “Emozioni. Un viaggio tra la musica di Mogol” – Marcianise
Gessi Varletta