Televisione – È tempo di un’altra puntata di Riflessi, focus sulla Terra dei Fuochi e sul progetto “Mi riscatto per il futuro”.

Scatta il giorno del consueto appuntamento settimanale con “Riflessi” su Prima Tivvù, canale 17 del digitale terrestre presentato dalla giornalista, conduttrice televisiva, Psicologa, Psicoterapeutacognitivo-comportamentale, autrice televisiva, Ilaria La Mura.

Si parlerà riguardo la sentenza dei giudici di Strasburgo sulla vicenda Terra dei Fuochi, che vede l’Italia condannata per non aver protetto i suoi cittadini dai danni causati dagli sversamenti illeciti assieme ad Alessandro Cannavacciuolo, Vincenzo Petrella, Antonietta Moccia, Anna Lo Mele, volontaria di “Le Mamme di Miriam” riguardanti l’Associazione di riciclo, legato all’ambiente e l’Avv. Valentina Centonze di Acerra.

Terra dei fuochi è un’espressione nata negli Anni 2000 per indicare una vasta area situata nell’Italia meridionale, che si estende in Campania, in relazione all’interramento di rifiuti tossici, di rifiuti speciali, alla presenza di discariche abusive sparse sul territorio, e all’innesco di roghi di rifiuti, diffondendo così diossina e gas inquinanti nell’atmosfera. Il tutto facendo incrementare significativamente l’incidenza di specifiche patologie, e della mortalità per leucemie e altri tumori, a discapito della popolazione. L’espressione “Terra dei fuochi”, comparve per la prima volta nel 2003.

Mercoledì 19 febbraio è stato nominato il commissario che vigilerà sull’attuazione della sentenza sulla Terra dei Fuochi. Ad annunciarlo durante il Consiglio dei ministri la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni“Sarà il generale Giuseppe Vadalà”.

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, il 30 gennaio scorso, ha condannato l’Italia per violazione del diritto alla vita, in relazione al grave inquinamento ambientale che ha colpito la zona nota come Terra dei Fuochi, situata tra Napoli e Caserta.

Il ricorso alla Corte è stato presentato da alcuni cittadini e associazioni. Nella sentenza, l’Italia è stata condannata a adottare, entro due anni, misure efficaci per affrontare il problema dell’inquinamento. Tali misure avrebbero dovuto essere già attuate dal 2013, in seguito all’approvazione del decreto “Terra dei Fuochi”, che prevedeva la mappatura dei terreni contaminati, interventi di bonifica e altre azioni di risanamento ambientale.

Il progetto “Mi riscatto per il futuro” consente di promuovere e realizzare un percorso di reinserimento sociale e inserimento nel mondo del lavoro dei soggetti detenuti, impiegandoli in attività di lavoro di pubblica utilità. È questo lo scopo con cui nasce il Protocollo d’Intesa sottoscritto il 6 Dicembre 2019 tra il Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale della Provincia di Caserta, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria e il Tribunale di Sorveglianza di Napoli. 

In forza della sottoscrizione dell’intesa istituzionale è stato istituito il Tavolo tecnico permanente con il precipuo “(…) fine di sviluppare, promuovere ed attuare la cooperazione tra l’Amministrazione centrale dello Stato, le Amministrazioni ed enti territoriali periferici, nonché gli enti pubblici economici e non, con i diversi e vari i settori produttivi anche di natura privata, finalizzata alla progettazione, promozione e realizzazione di progetti e percorsi di reintegrazione sociale e lavorativa in favore di soggetti destinatari di condanna penale definitiva in detenzione a regime ordinario ovvero in regime alternativo alla detenzione”. 

Il programma dei lavori è stato predisposto dal Tavolo tecnico e poi condiviso con le Direzioni di ciascun Istituto penitenziario coinvolto, così avviando il processo di attuazione dei programmi di formazione e lavoro.

I numeri, la formazione e il lavoro Sono stati avviati corsi di formazione professionale teorica e pratica in 3 Istituti carcerari della Provincia di Caserta (Carinola, Santa Maria Capua Vetere e Aversa), per un totale di 180 ore formative complessive e novantanove detenuti coinvolti. Ad esito di ciascuno dei cicli di formazione sono stati rilasciati gli attestati e le certificazioni.  

L’esito della prima fase ha ottenuto risultati positivi evidenziando un trend di crescita nella volontà di partecipazione da parte dei detenuti ai progetti realizzati, concretizzatasi in particolare nella loro proficua adesione e partecipazione ai corsi di formazione professionale erogati, fruiti fino ad oggi da novantanove detenuti individuati dalle Direzioni di ciascun Istituto penitenziario. 

Il progetto è oggi in piena fase esecutiva. Al percorso diformazione è infatti seguito l’avviamento delle attività lavorative previste: manutenzione del verde e delle sedi stradali, valorizzazione dei territori ricadenti nell’area industriale della provincia di Caserta.

Il nuovo Protocollo sottoscritto ad Aprile 2024

I soggetti promotori e attuatori dell’originario Protocollo del2019 hanno concordemente ritenuto che il lavoro sino ad oggi portato avanti e i risultati concreti ottenuti meritino la profusione di un ulteriore sforzo congiunto per rendere ancora più efficace l’attuazione del Protocollo “Mi riscatto per il futuro” e, conseguentemente, rendere sempre più evidenti e tangibili i benefici direttamente scaturenti dall’attuazione coordinata dei lavori di pubblica utilità e dell’art. 20 ter dell’O.P. come strumento “intermedio” di avvicinamento al lavoro e, contestualmente, “punto di raccordo” tra le attività rieducative, il fine pena e il ritorno alla quotidianità libera e socialmente riabilitata di coloro che, scontata la detenzione, hanno il diritto e la contestuale costituzionale aspettativa ad una seconda possibilità”, così scongiurando ipotesi di “ricaduta nel circolo dell’illegalità che, sovente, appare come “unica possibilità” di vita all’esterno degli Istituti penitenziari.

È in questa prospettiva che le finalità perseguite e le attività realizzate in forza dell’originario Protocollo d’Intesa verranno implementate e rafforzate grazie alla sottoscrizione di una nuova e più specifica intesa di cooperazione.

La nuova intesa (integrativa e rafforzativa di quella oggi esistente e proficuamente attuata) punta ad assicurare ai detenuti la formazione professionale, l’orientamento al lavoro, l’attuazione di percorsi di giustizia riparativa al precipuo e ulteriore fine di prevedere anche la promozione di forme di orientamento e avviamento al lavoro a fine pena, aumentando le opportunità di formazione professionalizzante in favore della popolazione reclusa. L’obiettivo è quello di promuovere tra le attività produttive (per il tramite del Consorzio ASI e con l’eventuale coinvolgimento delle associazioni di categoria) l’inserimento nel mondo del lavoro a fine pena dei soggetti che hanno positivamente concluso un percorso rieducativo attraverso la positiva partecipazione alle attività progettuali di cui al protocollo “Mi riscatto per il futuro”.

Un piatto forte e ricco. Giovedì 19 febbraio la puntata di Riflessi è fissata alle h 14:40.