Sanremo – Amadeus, intervista a “Porta a Porta” con Bruno Vespa.

Porta a Porta è un programma televisivo di talk show e rotocalco ideato e condotto da Bruno Vespa, giornalista, in seconda serata. Bruno Vespa nella prima parte della puntata di giovedì 1 febbraio, ha eseguito un’intervista all’ospite Amadeus, in collegamento già da Sanremo. Così si racconta il Direttore Artistico e conduttore Amadeus, a Porta a Porta:

Facciamo un pò di conti. Pippo Baudo (13 Festival). Mike Buongiorno (11 Festival). Non mi dire, che ti fermi a cinque? L’anno scorso hai raggiunto dei risultati straordinari riguardo gli ascolti «Il quinto ancora lo dobbiamo fare. Ovviamente sono sempre le canzoni in gara, che trainano il pubblico anche giovane, poi durano un anno intero almeno e questa è la grande soddisfazione». Infatti questa caratteristica ti ha portato questo successo così importante. Qual è la differenza tra questo Festival e i precedenti? «Ogni Festival è a sé. Perché chiaramente ognuno ha una ragione per essere poi ricordato. Quindi ovvio il primo ha rappresentato una grande emozione difatti nuova per me. E quindi cominciare quello che era il mio cambiamento da inserire, l’idea di musica attuale. Il secondo, l’anno del Covid quindi è diventato purtroppo un Festival storico per effetti negativi, ma poi si è rilevato un Festival di grande affetto da parte del pubblico e questo affetto è stato ricambiato da parte nostra. Il terzo Festival è stato quello della rinascita, con il pubblico in Teatro con le mascherine. L’anno scorso, nel 2023, il Festival ci ha permesso di tornare alla normalità con record di ascolti. E questo, mi auguro sia un Festival che faccia divertire il pubblico a casa, che sia la festa della musica, la festa dell’amicizia nel senso che tanti dei co-conduttori come dice il mio amico Fiorello, i co-co, sono grandi amici. E quindi, questo senso di amicizia e questo affetto che c’è tra di noi, che possa essere recepito da chi ci segue da casa e sia veramente una grande festa della musica». A Porta a Porta nei primi anni raggiungemmo una volta il 55% di share e sai perché? Per i calci fra due deputate, salendo addirittura al 75% proprio in quel momento. «Tutto ciò che è inaspettato ovviamente incuriosisce il pubblico e, a Sanremo sono cinque sere con cinque ore di diretta e in ognuna di queste, può chiaramente accadere qualsiasi cosa».

Per esempio, con Fiorello cosa accade? «Di tutto. Quest’anno c’è questa bellissima novità: Fiorello sarà proprio qui fuori dal Teatro Ariston. Ci troviamo in un balcone che affaccia al Foyer del Teatro Ariston e all’esterno c’è il suo glass, quello che ci intrattiene ogni mattina a Viva Rai 2! portato stesso qui, con tutto il gruppo. Sarà un collegamento continuo con l’Ariston. Poi sabato sera Fiorello sarà il co-conduttore con me, però potrà accadere davvero di tutto in queste sere. Non so veramente lui, cosa potrà fare, ma è anche la cosa che mi piace di più».

Nelle prime quattro sere Fiorello potrà uscire dal glass ed entrare nel Teatro? «Sì. Ho già parlato con lui, che può arrivare, entrare in platea, giungere fino alla base dell’orchestra ma senza raggiungere il palco, fino a sabato. E, mi ha risposto, allora mi scateno in platea». Ci sarà Adriano Celentano? «Adriano è un sogno, è un desiderio mio, di Fiorello, di milioni di italiani. Come dire sognare non costa nulla. Non mi sento di illudere, ma di dire che purtroppo non credo ci sia; ma le porte del Festival sono sempre aperte e, chiaramente Adriano Celentano semmai decidesse, lo andremo a prendere anche al casello dell’Autostrada. Usciremo direttamente per andarlo a prendere. Però come già detto, si tratta di un sogno, ma sognare è lecito». Amadeus, Donne in crescita saranno nove su trenta quelle tra i Big, più le co-conduttrici con trenta canzoni in gara, due in più dell’anno scorso. Quante canzoni senti prima di scegliere quelle giuste? «Tra i Big quest’anno, oltre quattrocento brani, tra Sanremo Giovani e Area Sanremo ho superato 1300 canzoni e, i relativi video. Per avere tre ragazzi, che da Sanremo Giovani arrivano al Festival per giungere a ventisette Big, più i tre Giovani. Tanta, tanta musica ma è la parte che preferisco di più. Si comincia dall’estate e qualcosa arriva addirittura anche prima dell’estate e, si finisce praticamente a fine novembre». Quando le senti queste canzoni? «Sempre! Le ascolto quando mi sveglio, durante la giornata, in macchina da casa alla Rai, dall’albergo alla Rai; le risento la sera, fino a tardi. Spesso mi addormento con le cuffiette ascoltando i vari brani».

Non devi annotare, prendere appunti? Questo mi piace! «Certo! Ho proprio un libro, che porto sempre con me, dove ci sono cinque anni di Festival di Sanremo. Tutto quello che ho annotato, troviamo i cartoncini degli anni passati. E, scrivo tutto a penna».

Nel Festival di Sanremo avremo di nuovo tutti gli stili. Quelli tradizionali e non solo; dunque per tutto il pubblico? «È giusto così». L’attrattiva per i giovani, qual è stata? Avendo rappresentato la chiave del tuo successo, con l’allargamento del pubblico? «È andata nella direzione. Arrivo dalla radio, avendone fatta davvero tanta, cominciando proprio da lì. Per me, ascoltare le canzoni alla radio voleva dire avere, che quelle canzoni piacciono al pubblico nel famoso programma di dediche richieste. Quando succedeva ciò, avevano successo. Quindi per me era importante, che Sanremo fosse attuale. Ovvero che le canzoni in gara non durassero solo nei famosi dieci, quindici giorni dopo il Festival ma che invece, durassero almeno una stagione, un anno intero. E, quindi sono andato in questa direzione come anticipato, poc’anzi; scegliendo canzoni rappresentate da giovani cantanti. Alcuni di loro, li conoscevo attraverso la musica ma neanche personalmente. Infatti ho sempre detto, che parto dai brani e mai dai nomi in gara. Se alla canzone corrisponde un nome importante che già conosciuto ben venga, ma se invece, corrisponde un ragazzo oppure una ragazza che è conosciuto solo dai giovanissimi magari attraverso i social, lo porto in gara tra i Big».

Da quanti anni conosci Fiorello? «Da trentacinque anni». Quando è venuta l’idea di portarlo al Festival di Sanremo? «Fin dall’inizio. Ripeto sempre, che questo non è il mio Festival ma è il nostro Festival. Non avrei mai potuto condurli quattro e, mi accingo a fare il quinto in questa maniera. Fiorello è fondamentale». Quando parlate, quando vi incontrate e, decidete cosa fare? Ho la sensazione, che i vostri incontri sono divertenti? «Fiorello fa molto ridere. Poi devo dire, che lui è estremamente paterno nei mei confronti. Nonostante è più grande, ma è come che fosse veramente il mio fratello maggiore. Cerca sempre di consigliarmi per il meglio, di essermi sempre vicino. Sono tranquillo, quando lui è qui a Sanremo. Adesso, arriva venerdì 2 febbraio. Saperlo di averlo nella camera di fronte mi rende proprio sereno. Possiamo iniziare dunque il Festival». È la tua coperta di Linus in quale modo, la tua sicurezza? «Assolutamente!». In bocca al lupo Amadeus. Ti aspettiamo lunedì 12 a Cinque minuti e poi martedì 13 febbraio, a Porta a Porta come sempre per festeggiare Sanremo! Grazie! Grazie Bruno!

Amadeus, intervista a “Porta a Porta” con Bruno Vespa