Spettacoli – Continua la programmazione teatrale al Palazzo Fazio di Capua. Infatti al FaziOpenTheater va in scena “La direttissima Napoli-Milano”.
Rassegna Nazionale di Teatro – Danza – Arti Performative. Si tratta del 18esimo spettacolo in programma per la Sezione Teatri d’inclusione – curatore Fausto Bellone.
Ideazione e direzione artistica di Antonio Iavazzo. Organizzazione generale di Gianni Arciprete.
“La direttissima Napoli-Milano”, azione rapido comica in tre atti, otto quadri e un’apoteosi. Ispirato all’opera di Eduardo Scarpetta ed Edoardo Ferravilla.
Drammaturgia e Regia: Gaetano Coccia, Davide Ferrari. Interpreti: Gaetano Coccia, Davide Ferrari. Supporto Tecnico: Francesco Ottavio De Santis. Locandina: Lucio Passerini. Video Trailer: Alessandro Tosatto.
Note di Regia Eduardo Scarpetta ed Edoardo Ferravilla nascono a metà ’800 a 800 chilometri di distanza. Milano e Napoli, Napoli e Milano: due città, due grandi tradizioni teatrali, due palcoscenici e un pubblico diventato esigente che «con un occhio commosso alle lacrime e l’altro ansioso di brillare nuovamente per le risate, non voleva più ascoltare le vecchie farse e chiedeva qualcosa di diverso». A Napoli e a Milano, Scarpetta e Ferravilla soffiano «un fiato di vita nuova sugli avanzi polverosi del passato e sulle vecchie tradizioni» nell’unico modo che conoscono: basandosi sulla ricerca della comicità anche «tra le lacrime e il dolore» della vita reale e soprattutto sulla costruzione del personaggio. Il loro lavoro sulla caratterizzazione li porterà a liberarsi delle maschere della commedia dell’arte – Pulcinella da una parte, Meneghino dall’altra – per inventarne di nuove rimaste nella memoria: Scarpetta darà vita a Felice Sciosciammocca, Ferravilla a un universo di tipi comici che culminano nella super-caricatura di Tecoppa, «un tipo di teppista indurito dal vizio e dall’infingardaggine».
Lo spettacolo è la storia di un’amicizia, delle corrispondenze artistiche e umane che prendono vita da ricordi biografici e si intrecciano al racconto di un’epoca. I due protagonisti vivono «in un sogno dentro un sogno», agiscono in uno spazio scenico sospeso tra la realtà di un camerino e la dimensione onirica della loro infanzia, quando, giocando con i pupi, erano al tempo stesso capocomici ed impresari, attori ed autori, scenografi e spettatori. La direttissima Napoli-Milano è anche una riflessione sul mestiere dell’attore e sull’umorismo.
È un omaggio alla straordinaria storia di due uomini e attori che hanno rivoluzionato il modo di stare in scena e quello di affrontare la drammaturgia, aprendo le porte al teatro del ’900 e al cinema muto.
Comunicato Stampa