Sport – Addio a Totò Schillaci, l’eroe di Italia ’90.

Salvatore Schillaci, detto Totò originario di Palermo, è stato un calciatore – come ruolo attaccante.

Le sue reti realizzate nel campionato del mondo 1990, dove la Nazionale italiana arrivò terza, lo stesso Schillaci si aggiudicò il titolo di capocannoniere e di migliore giocatore della competizione.

Nello stesso anno, giunse secondo nella classifica del Pallone d’Oro, alle spalle di Lothar Matthäus.

Si era sposato due volte. La prima, dal 1987 al 1995 con Rita Bonaccorso, e poi dal 2012 con Barbara Lombardo, modella, aveva tre figli: Mattia, Nicole e Jessica.

Caratteristiche da centravanti puro

Attaccante molto rapido, «aveva una voglia di fare gol che non ho mai visto in nessuno», affermava il suo allenatore Franco Scoglio, ai tempi del Messina.

Carriera Messina

Nato e cresciuto nel popolare quartiere palermitano di San Giovanni Apostolo, iniziò a muovere i primi passi nelle giovanili dell’AMAT Palermo, squadra di quartiere. 

Nel 1982 fu ingaggiato dal Messina in Serie C2.

Nella stagione 1985/1986 con undici reti realizzate contribuì alla promozione in Serie B.

Un anno dopo (1987), a causa di due interventi ai menischi, riuscì a siglare solo tre reti.

Sempre allenato da Franco Scoglio, nella stagione successiva, segnò tredici goal. 

Poi sotto la guida tecnica di Zdenek Zeman, subentrato a sua volta a Scoglio nel campionato 1988/1989, Schillaci realizzò ben 23 goal e arrivando ad essere il capocannoniere della stagione cadetta.

I metodi di allenamento forniti da Zeman a Messina contribuirono alle sue ottime prestazioni sul terreno di gioco, e fu l’ultima stagione con il Messina.

Tra Serie C1, C1 e Serie B, in sette campionati ha giocato duecentocinquantasei gare con il Messina, delle quali trentasette in Coppa Italia, è stato il secondo giocatore più presente per la squadra siciliana in campionato con 219 presenze.

Nella storia del club giallorosso è il secondo cannoniere assoluto con i settantasette goal totali realizzati, di cui sessantuno in campionato e sedici in Coppa Italia, preceduto solo da Renato Ferretti, ottantanove reti.

Nel 1989 venne ingaggiato dalla Juventus per 6 miliardi di lire. Esordì il 27 agosto in Serie A nella partita casalinga col Bologna terminata per 1-1.

Nella sua prima stagione con la maglia bianconera realizzò quindici reti in trenta partite di regular season, acquisendo così il soprannome di “Totò-Goal”, contribuendo in maniera decisiva alla vittoria in Coppa Italia e Coppa Uefa, superando in finale il Milan e la Fiorentina.

La sua ottima annata convinse il Coach Azeglio Vicini a convocarlo per il Mondiale del 1990.

Ai campionati del mondo, Schillaci partì dalla panchina come riserva di Carnevale, cui subentrò nella seconda metà del secondo tempo dell’incontro di apertura contro l’Austria, quando il punteggio era fermo sullo 0-0. Dopo appena quattro minuti dal suo ingresso in campo, l’attaccante siciliano segnò di testa la rete decisiva che permise agli azzurri di vincere la partita.

Schillaci diventò titolare dell’attacco italiano, assieme a Roberto Baggio, e segnò in tutte le successive gare giocate dagli azzurri rispettivamente contro Cecoslovacchia, Uruguay, Irlanda, nella semifianale persa ai calci di rigore contro l’Argentina e nella finalina contro l’Inghilterra (dove l’Italia si impose per due a uno). In questa partita Schillaci tirò un calcio di rigore, rivelatosi poi decisivo ai fini della classifica marcatori del torneo.

A fine torneo, vinse il Pallone d’oro Adidas come miglior giocatore della manifestazione e la Scarpa d’oro Adidas, essendo stato il capocannoniere con sei reti realizzate.

Rimasero nella memoria di tifosi e sportivi italiani, i goal del Mondiale 1990, definito come l’eroe delle “Notti magiche” considerando il testo del brano ufficiale della manifestazione di Bennato, Nannini.

Disputò in seguitò altre otto partite con la maglia della Nazionale, l’ultima delle quali il 25 settembre del 1991 contro la Bulgaria, dove partecipò alle qualificazioni dell’Europeo del 1992.

La sua ultima rete con la maglia azzurra fu realizzata nella sconfitta contro la Norvegia, il 5 giugno.

Schillaci giocò altre due stagioni con i bianconeri.

Alla fine della stagione 1991/1992, con l’arrivo di Gianluca Vialli a Torino, Tòtò Schillaci trovò meno spazio in campo fin quando non decise di lasciare il club torinese.

Inter

Nella stagione 1992/1993 passò all’Inter per 8,5 miliardi di lire. Schillaci ricordava con grande entusiasmo il suo trasferimento da Torino a Milano. L’esordio con il club nerazzurro avvenne nella gara Inter-Reggiana terminata 4-2 di Coppa Italia, in cui segnò il suo primo gol con la nuova casacca.

Giocò per due stagioni all’Inter siglando in totale undici goal in 30 partite. Partecipò al cammino vittorioso in Coppa Uefa 1993/1994, anche se lasciò Milano nell’aprile del ’94 alcune settimane prima della disputata della doppia finale contro il Salisburgo. 

Nell’aprile del 1994, messo ai margini dall’Inter si trasferì in Giappone nelle file dello Júbilo Iwata, proponendogli un buon contratto.

Schillaci divenne il primo calciatore italiano a militare nel campionato giapponese.

Schillaci al suo esordio con il club giapponese, segnò il suo primo goal nella vittoria per 2-0 contro il Kawasaki Frontale.

Nel 1997 vinse con la J. League 

Nel 1997 vinse con la sua squadra la J. League, ma a seguito di un serio infortunio che lo relegò lontano dai campi per lungo tempo, fino al ritiro ufficializzato nel 1999.

In carriera Tòtò Schillaci ha totalizzato complessivamente 120 presenze e 37 reti in Serie A e centocinque presenze e trentanove reti in Serie B.

Dopo il ritiro

Gestì a Palermo dal 2000 il centro sportivo “Louis Ribolla”, una scuola di calcio nella quale sono cresciuti diversi calciatori diventati professionisti, come Francesco Di Mariano, suo nipote e Antonio Di Gaudio. Inoltre era proprietario dell’U.S. Palermo, squadra che a quel tempo, si trovava nelle categorie dilettantistiche siciliane.

Nella stagione 2017/2018 da direttore tecnico ha seguito la nascita del progetto Asante, club palermitano di Terza Categoria.

Si candidò alle elezioni amministrative del 2001 come consigliere comunale della sua città nel partito di Forza Italia.

Con circa duemila voti fu eletto, ma non abituato alle faccende politiche, dopo due anni si dimise dalla carica.

Partecipò al reality show, L’isola dei famosi nel 2004, classificandosi terzo con il quindici per cento dei voti ricevuti.

Quattro anni dopo, nel 2008, insieme ad altri ex calciatori, partecipò al film “Amore bugie & calcetto”.

Nello stesso anno, nel programma televisivo “Quelli che il calcio”, in cui era spesso ospite, tornò a vestire scherzosamente i panni di calciatore con l’Altamura, una formazione dilettantistica, disputando la partita conclusiva del campionato pugliese di Eccellenza.

Nel 2017 Schillaci replicò l’esperienza con il Crocetta, squadra del campionato piemontese di Terza Categoria.

Interpretò il ruolo di boss nel 2011, nel quinto episodio della quinta stagione di “Squadra antimafia – Palermo oggi”.

Partecipò un anno dopo, in un cameo a episodio della serie “Benvenuti a tavola – Nord vs Sud”.

Pubblicò nel 2016 l’autobiografia “Il gol è tutto”, scritta insieme ad Andrea Mercurio.

Inoltre prese parte nel 2019. al singolo dei 78 Bit, intitolato “Gli anni degli anni”. Trascorsi due anni, nel 2921, fu concorrente su Italia 1 a “Back to School”.

Due anni dopo, nel 2021, insieme alla moglie Barbara fu protagonista al reality show “Pechino Express” (decima edizione), giungendo fino alle semifinali.

Nel 2022 ha dovuto sottoporsi a operazioni chirurgiche a causa di un tumore al colon.

Il 7 settembre 2024, colpito da una recidiva, è stato ricoverato all’Ospedale di Palermo.

In seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute, il 18 settembre, Aveva cinquantanove anni.

Si rende noto che la camera ardente è stata allestita nella sala stampa dello stadio “Renzo Barbera” di Palermo dalle 16 fino alle 22 di mercoledì 18, e dalle ore 7 alle 22 di giovedì 19 settembre, con l’ingresso consentito dal piazzale stadio, ovvero l’entrata lato spogliatoi. Venerdì 20 settembre ci saranno i funerali presso la Cattedrale di Palermo.

Grande è il cordoglio del mondo calcistico ma non solo, per ricordare un grande giocatore con il grosso fiuto del goal, ancor di più di quel Campionato nel Mondo giocato in Italia nel 1990, dove in tanti non fanno altro che ricordare le sue prodezze sul rettangolo di gioco.

Totò Schillaci