Cultura – L’11 dicembre è la Giornata mondiale del tango: curiosità.
Giornata istituita in occasione del compleanno del celebre cantante, attore, compositore francese Carlos Gardel, che diventò nella storia del ballo personaggio rilevante.
Quando in Argentina c’erano i flussi migratori, il tango si sviluppò alla fine dell’Ottocento. Poi dall’inizio del Novecento il tango prende sempre più piede, partendo dagli esordi di Buenos Aires la forte influenza del ballo passò in Europa. Il tango diventò pian piano un fenomeno globale.
Non pochi furono gli artisti di origine italiana, che contribuirono a loro volta alla sua diffusione. Una volta emigrati, molti di loro, cambiarono il cognome scegliendone per lo più uno spagnolo oppure uno diverso dalla cultura nostrana.
Allo stesso tempo, i discendenti diretti di italiani fecero il percorso inverso, ottenendo così dei cognomi che più si addicevano alla loro origine, tra i quali ricordiamo i fratelli Julio e Franciso De Caro. Tra gli artisti di origine italiana di maggior spicco vi è Astor Piazzolla, musicista.
Seguendo la sua fattispecie fin dall’origine, il tango è in continua trasformazione.
Per mettere in pratica il tango si balla in milonga e si adotta la “mirada” e “cabeceo”. Si guarda la donna da invitare e si fa un cenno con la testa.
Se accetta, si alza, e aspetta che il ballerino la vada a prendere.
Vengono eseguiti dai tre ai quattro tanghi con lo stesso ballerino, il tutto definito con il termine “tanda”. Subito dopo segue la “cortina”, una parentesi musicale di genere diverso, che va a specificare che gli stessi ballerini presenti in pista possono far ritorno ai loro posti.
In riferimento alle regole, si danza in senso antiorario. Il passo base del tango è il passo, una camminata. A seconda dello stile, la posizione di ballo è un abbraccio frontale, in cui il “leader”, ovvero chi guida la danza, con la destra cinge la schiena del follower, chi segue, e con la sinistra ne tiene la mano.
A distanza di anni la verve per la disciplina del tango resta sempre di più accesa nel cosiddetto sentiment culturale di chi ama il ballo.
Cultura, tradizione, passione, unito ad un mix di sintonia e complicità, che unisce in un abbraccio il leader alla ballerina.
Ogniqualvolta si scende in pista per eseguire il tango, le emozioni non mancano e guidati al tempo della musica si cela l’eleganza, la passionalità, l’espressione emotiva e la connessione tra i partner, basato sull’improvvisazione e dalla comunicazione espressa dal corpo.